Bando per la selezione dell’Animatore della Comunità del Progetto Policoro

Il Progetto Policoro è una iniziativa ecclesiale promossa allo scopo di accompagnare i giovani che vivono quotidianamente il grave problema della disoccupazione, nella ricerca attiva del lavoro e laddove possibile alla creazione d’impresa, attraverso percorsi formativi in grado di orientarli rispetto alla loro vocazione umana e professionale.

L’operare del progetto Policoro si articola nella proposta di evangelizzazione dei giovani in quanto l’incontro con Gesù cambia la vita ed aiuta le persone a percorrere sentieri di speranza, nel promuovere una nuova cultura del lavoro e nel vivere insieme un lavoro dignitoso promuovendo e sostenendo l’imprenditorialità giovanile.

Si avvalora così la necessità di un radicale cambiamento di mentalità e di cultura che porti il giovane ad attivare le sue potenzialità in un’ottica di imprenditorialità personale.

Per tale motivo, la Diocesi di Fabriano -Matelica, nell’ambito del progetto più ampio di attenzione continua alle problematiche del lavoro, ha deciso di riattivare, a partire dal 1 gennaio 2022, le attività previste nel Progetto Policoro. A tal fine il primo “step” è quello di individuare l’”Animatore di Comunità”( AdC) , secondo i compiti e le specifiche di seguito dettagliate:

1 – Chiunque desideri diventare l’Animatore di Comunità del Progetto Policoro deve presentare la propria domanda per il tramite di uno dei tre uffici diocesani o delle associazioni di cui al punto 2, entro il 15 settembre 2021, in presenza dei seguenti requisiti:

  1. esperienza ecclesiale nella Diocesi o in una associazione / movimento, riconosciuto a livello ecclesiale;

  2. età compresa tra i 23 e i 35 anni;

  3. titolo di studio minimo: diploma di scuola media superiore; lo svolgimento di un percorso universitario sarà considerato elemento differenziante;
  4. flessibilità di orari e disponibilità a muoversi nel territorio
  5. disponibilità ed impegno alla frequenza con continuità e profitto al corso base nazionale e regionale di formazione per AdC;

  6. passione e interesse per il tema giovani e lavoro;

  7. proattività e responsabilità;

  8. ottime capacità relazionali, iniziativa e voglia di lavorare insieme nell’aiuto vicendevole;

  9. buona conoscenza dell’uso dei principali programmi per computer.

Alla domanda, controfirmata da uno dei soggetti indicati, oltre all’indicazione sul possesso dei suddetti requisiti, dovrà altresì essere allegato il proprio curriculum vitae

2 – L’AdC, in piena sinergia con i direttori dei tre Uffici diocesani promotori, ossia:

a) l’Ufficio Diocesano per i Problemi Sociali e il Lavoro,

b) il Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile,

c) la Caritas diocesana,

cura la promozione del Progetto Policoro nella Diocesi lavorando insieme con tutte le realtà presenti nella diocesi, preferibilmente con quelle che aderiscono alle filiere dell’evangelizzazione e della formazione. Ciò non esclude assolutamente l’apertura a tutte le opportunità di collaborazione con altre associazioni di diversa ispirazione.

3 – Il percorso formativo offerto all’AdC, che dovrà essere individuato entro il 1° ottobre, potrà essere triennale, con incarico rinnovato annualmente a partire dal 1° gennaio fino al 31 dicembre. Per il raggiungimento degli obiettivi del progetto si stima un impegno settimanale di almeno 24 ore (12 al I anno), svolto in sede e negli incontri sul territorio, e si richiede la partecipazione obbligatoria alle attività formative regionali e nazionali nell’ambito del Progetto Policoro. L’animatore potrà svolgere il III anno di servizio in presenza dell’animatore al I anno.

4 – La domanda dovrà essere inviata, corredata di una fotocopia di documento di identità e del Curriculum Vitae, al seguente indirizzo : pastorale.lavoro.fabriano@gmail.com. oppure consegnata a mano ai uno dei tre Uffici diocesani promotori.

5 Chi sono e cosa fanno gli Animatori di Comunità (AdC)

La formazione e l’educazione nei confronti del lavoro stimola i giovani a farsi compagni di strada di coloro che sono in difficoltà. Gli animatori di comunità sono laici responsabili che in profonda sintonia con le tre pastorali e le filiere delle associazioni movimenti agiscono per un’adeguata promozione del Progetto nella diocesi. Appare opportuno verificare che i giovani abbiano una formazione valoriale di base e sensibilità umana e sociale per attivare reti sul tema del lavoro.

Il Catechismo degli Adulti ci propone un’immagine che descrive i cristiani impegnati nel sociale e che ben si addice agli animatori di comunità: «La carità li muove ad agire secondo una logica di servizio, con la maggior competenza possibile, con attenzione costante alle persone, specialmente a quelle che non contano, agli ultimi. Li fa disponibili al dialogo e alla collaborazione con tutti gli uomini di buona volontà. La speranza li rende tenaci nell’azione, pazienti nella sofferenza, modesti nel successo, aperti a ogni nuova possibilità di bene. Così ciascuno per la sua parte concorre, “con l’energia ricevuta da Dio” (1Pt 4,11), a edificare la città dell’uomo, come concorre a edificare la Chiesa» (La verità vi farà liberi, 1093).

Nell’arco temporale di tre anni, gli animatori svolgono i seguenti compiti:

collaborare attivamente con le tre pastorali, di cui una svolge la funzione di tutor, al fine di rispettare la natura ecclesiale del Progetto e garantire il coinvolgimento sinergico delle pastorali;

curare reti per lavorare insieme con le associazioni presenti sul territorio e che aderiscono alle filiere dell’evangelizzazione e della formazione;

– partecipare assieme agli altri animatori agli incontri formativi nazionali e regionali per crescere insieme nella consapevolezza ecclesiale e per offrire un servizio competente;

acquisire informazioni utili per organizzarle e metterle a disposizione dei giovani e far crescere una maggiore consapevolezza circa le opportunità legislative (comunitarie, nazionali e regionali) relative alla possibilità di accesso nel mondo del lavoro; mappatura del territorio – contatti ed opportunità;

– contrastare il “mito” del lavoro dipendente e del posto fisso e operare negli spazi dell’esclusione sociale e della disabilità per costruire nuova cittadinanza verso i soggetti deboli;

– assicurare un raccordo tra i giovani e i diversi soggetti, pubblici e del mondo associativo organizzato, in particolare di quelli coinvolti nel Progetto e orientare verso la realizzazione di gesti concreti (idea imprenditoriale);

– scoprire e valorizzare le potenzialità dei giovani e delle risorse del territorio;

– coinvolgere negli scambi di solidarietà i gesti concreti già sviluppati sul territorio;

– garantire il servizio di animazione territoriale presso scuole, parrocchie e gruppi ecclesiali della diocesi, relativamente alle tematiche occupazionali;

relazionare mensilmente e puntualmente sulle attività svolte in un’ottica educativa: per rendere conto del proprio operato (livello personale – trasparenza e legalità), per condividere ciò che si realizza e sviluppare nuove partecipazioni al Progetto (livello diocesano – collaborazione e condivisione), e per facilitare l’acquisizione complessiva del lavoro svolto sul territorio (livello nazionale – solidarietà);

– accompagnare l’animatore di comunità successivo in un graduale inserimento nelle attività della diocesi trasmettendogli il bagaglio relazionale ed esperienziale acquisito, a tal fine appare più utile partire con un impegno di 12 ore nel primo anno e di 24 ore nel secondo e nel terzo, ciò permette di valorizzare adeguatamente l’esperienza acquisita dall’animatore nella fase centrale e finale del suo percorso di formazione.

6 – Il compenso dell’AdC varia a secondo degli anni seguendo la seguente tabella:

I anno – borsa di studio lordo annuo € 3.120,00 – II anno – collaborazione a progetto lordo annuo € 6.828,00 – copertura costi a carico CEI – co-finanziamento Diocesi € 3.500,00 – III anno – collaborazione a progetto lordo annuo € 6.828,00 – copertura costi a carico CEI – co-finanziamento Diocesi € 3.500,00

Ai fini fiscali le spettanze di cui sopra sono da intendersi “reddito equiparato a quello derivante da lavoro dipendente” e pertanto dovranno essere cumulate agli eventuali altri redditi personali.

Per ulteriori informazioni sul Progetto Policoro si può visitare il sito ufficiale: www.progettopolicoro.it