A Sua Eccellenza Mons. Adriano Bernardini, Nunzio Apostolico in Italia
Cattedrale di Fabriano, 24 giugno 2015
Ho la grazia e l’onore di presentare la nostra città di Fabriano e diocesi a Lei, Eccellenza Reverendissima, Nunzio Apostolico in Italia.
Fabriano c’è perché è una storia piena di vita e di creatività, suscitata da santi e artisti. Da secoli conosciuta in tutto il mondo, a cominciare dalla preziosa opera della carta. Il suo futuro poggia sulla nascita dell’uomo “più grande sorto fra i nati di donna” (Mt 11, 11), san Giovanni Battista.
- Eccellenza! Le presento un popolo che custodisce gelosamente e pubblicamente i protagonisti della nascita del cristianesimo in questa terra: a Matelica c’è la reliquia di sant’Adriano martire, di cui Lei porta il nome, arrivata a noi dal vescovo matelicese Equizio, intorno al 478. Le presento anche i protagonisti della rinascita morale e spirituale di questa diocesi: i santi Romualdo e Silvestro, i cui corpi sono tra noi, fondatori di monasteri; san Francesco d’Assisi, che qui aveva il suo confessore e qui ha fondato uno dei primi conventi. Le presento, soprattutto, un popolo custodito e protetto dalla Madonna del Buon Gesù, che dal 1456 ci ha liberati da tante drammatiche situazioni; e nel 2010 ho avuto la grazia di consacrare solennemente la diocesi a Lei. Questo popolo è sparso in un vastissimo territorio di montagna, con tantissime frazioni, che chiede una presenza pastorale sempre più capillare e che rimane fedele alla Chiesa con una grande partecipazione alla pratica religiosa, con la ripresa di vocazioni e con un clero meravigliosamente unito e appassionato.
- Purtroppo, la tremenda crisi economica e lavorativa sta determinando un clima pesante di scoraggiamento. Ma la positività risiede in questo attaccamento alla Chiesa e al Vescovo, riconoscendoli come punti di riferimento, di aiuto e di incoraggiamento. E così è fiorita la pastorale familiare, giovanile e sociale, insieme alla Caritas, sempre più diffusa ed al altre iniziative caritative e sociali. Come afferma brillantemente lo scrittore Lewis: “Dove troviamo una difficoltà, possiamo sempre aspettarci una sorpresa”.
- La solennità della nascita del Patrono san Giovanni Battista, consegnatoci dalla tradizione, è la profezia che la rinascita è possibile, e il popolo oggi, animato meravigliosamente dagli amici del Palio di san Giovanni, celebra con gioia e creatività la possibile ripresa comunitaria e sociale della vita della diocesi.
Insieme all’Arcivescovo emerito di Pompei, Mons. Carlo Liberati, al clero e ai fedeli, accompagnati da tutte le autorità civili e militari, in particolare dal Signor Prefetto di Ancona, dott. Raffaele Canizzaro, che ringrazio molto, e dai sindaci dei comuni della diocesi, Le chiediamo, Eccellenza, di sostenerci e di presentare al Santo Padre il nostro attaccamento alla Chiesa e al magnifico magistero di Papa Francesco e abbiamo l’ardire di desiderare di poter avere anche la presenza del Papa in questi luoghi di santi e di poveri.
In questa diocesi cerchiamo di vivere la “Chiesa in uscita”, verso i più lontani, anche geograficamente e verso i più poveri, tra i quali ci sono i nostri giovani.
Grazie, Eccellenza, Le saremo sempre grati per il dono della Sua presenza e parola tra noi, della sua disponibilità e affabilità, e La affidiamo alla protezione della Madonna del Buon Gesù e del nostro patrono san Giovanni Battista.
+ Giancarlo Vecerrica