Carissimi sacerdoti e fedeli!
Ogni “Lettera Diocesana” che vi scrivo parte quasi sempre dagli avvenimenti che viviamo. Anche questa volta. Il mese di Febbraio contiene l’anniversario della mia Ordinazione Episcopale, avvenuta nella nostra Cattedrale nella bella mattinata del 22 febbraio del 2003.
Ogni anno abbiamo ricordato questo evento, perché riguarda tutti coloro che mi sono stati affidati. Anche quest’anno, per quanto ci è possibile, lo ricorderemo insieme, domenica 22 febbraio 2015, alle ore 16:30 con una Concelebrazione Eucaristica in Cattedrale. Questa ricorrenza si lega ad altri due eventi di questo anno che riguardano il Vescovo, e perciò riguardano tutti, a cominciare dai sacerdoti: il mio 50° di sacerdozio, che celebreremo insieme venerdì 22 maggio prossimo in Cattedrale e le mie dimissioni che serenamente consegnerò al Santo Padre al prossimo mese di luglio.
Vivo il mio episcopato con voi nella semplicità e nell’entusiasmo. Sono grato al Signore che mi ha donato una sposa meravigliosa, questa Diocesi di Fabriano-Matelica. Senza retorica o sentimentalismo posso gridare a tutti la gioia di vivere una intensa comunione con i sacerdoti e con tutto il popolo di Dio.
Il mio programma è stato, ed è, quello di realizzare il più possibile:
– Lo stile comunionale, che è il modo per lottare contro l’individualismo e il personalismo, per aprirci al Mistero di Gesù incarnato che fonda la sua Chiesa come comunità. Il nostro cammino è: fare insieme! Perché l’unità è il segno della presenza di Dio tra noi: “… tutti siano una cosa sola, come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17,21). E il mio motto episcopale, donatomi da Don Giussani, è proprio su questa unità che ci è donata dallo Spirito: “ut congregemur in unum”, che recitiamo nel Canone II della Messa.
– Lo stile creativo, perché il cristianesimo è vita, novità e beatitudine. Il mio impegno è stato insistentemente quello di valorizzare sempre il positivo.
– La proposta dei contenuti del mio Magistero episcopale ha riguardato sempre i temi essenziali della Chiesa: l’educazione alla fede, la missionarietà, la vita come vocazione ed ora il metodo dei “Mercoledì della Fede” con i contenuti del Credo, del Padre Nostro e delle Beatitudini. La mia obbedienza al Magistero della Chiesa ha tenuto sempre presenti i due principi fondamentali: il principio mariano e il principio petrino. La mia fedeltà al Papa, che lo Spirito ci ha donato, è assoluta: il Papa è il Papa, è il successore di San Pietro, è il dolce Cristo in terra.
– La priorità alla Pastorale Familiare – Giovanile – Vocazionale e alla Pastorale del Lavoro. Questo è il grande campo aperto, su cui continuare a lavorare.
Ho trovato sempre in voi una disponibilità meravigliosa. Lo Spirito Santo mi ha guidato a fare cose inimmaginabili, conoscendo la mia piccolezza: “ potremmo dire molte cose e mai finiremmo,ma la conclusione del discorso sia ‘Egli è tutto’ “ (Sir 43,27). Il mio rammarico è uno solo, la mia miseria, cioè: i miei peccati, i miei difetti, con l’ansia di voler sempre riuscire nelle cose. Mi affido alla Madonna e continuerò a lavorare con voi fino all’ultimo minuto del mio mandato. La preghiera è ciò che mi unisce per sempre con ognuno di voi,tenendoci legati l’uno all’altro . Vi invito a seguire le tante cose di questo prossimo mese di febbraio, che ci apre al cammino promettente della Quaresima.
Vi benedico e vi abbraccio.
+ Giancarlo Vecerrica