Omelia del Vescovo per la Solennità della Madonna del Buon Gesù

Festa della Madonna del Buon Gesù
8 Settembre 2014 – Ore 18 in Cattedrale
Omelia del Vescovo

1) Questa festa è una lunga storia di amore!

La Natività di Maria di Nazareth, di cui oggi celebriamo la festa, ci immette in una lunga successione di persone. Dio è fedele e porta a compimento le sue promesse, così che l’elenco delle diverse generazioni, lette nel Vangelo di oggi, giunge fino a  “Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale nacque Gesù”. La storia di Gesù e di Maria è entrata nella nostra storia. Nessuno viene al mondo per caso: “Io sono una missione su questa terra – scrive papa Francesco in Evangelii Gaudium (n. 273) – e per questo mi trovo in questo mondo”.
Ogni donna, ogni uomo è amato da Dio infinitamente, come se fosse l’unico. Tutti siamo iscritti in questa  lunga storia di Amore, in cui i nostri antenati ci hanno preparato la strada. Allora,  con che rispetto e amore trattare se stessi , l’altro, gli altri e tutti!
Attraverso altri fratelli e sorelle Dio ci ha chiamati a far parte della vita del suo popolo, della sua Chiesa.
Noi, a nostra volta, stiamo preparando le generazioni future ad assumere il medesimo orientamento, a trovare in Cristo la sorgente della felicità.
Come pastore desidero educare i nostri giovani ad amare la propria vita, la propria storia, il proprio territorio. Giovani! Fabriano è la vostra casa: ritornate ad amarla e a coltivarla.  Ritornate, abbiamo bisogno di voi, per dare continuità alla tradizione cristiana di questa Storia di amore, come è anche documentato dalle opere della mostra Da Giotto a Gentile.

2) La Madonna del Buon Gesù, donataci dai nostri padri a nostra protezione, è questa lunga storia di amore per noi!
E’ la fedeltà di Dio con noi. E’ la fedeltà di Maria di  Nazareth. È la fedeltà della fede cristiana dei nostri padri. La nostra storia attuale è questa storia di amore? In chi guida la Chiesa? In questo popolo sofferente? In coloro che amministrano le varie realtà della città e del territorio? C’è l’amore di Dio in noi e lo trasmettiamo?

3) Il tema con il contenuto di questa storia di amore, che vi presento quest’anno, racchiude una parola, tutta da riscoprire, su cui fare un esame di coscienza, su cui lavorare quest’anno. È la parola “fedeltà”!

  • A che punto è la nostra fedeltà alla fede cristiana, donataci? I martiri cristiani, in Siria e in Iraq, in Terra Santa ci testimoniano questo coraggio della fedeltà. Papa Francesco li ha presentati così: “Essi mettono Cristo, cioè la fedeltà a lui, al di sopra di tutto”.
  • Il vostro vescovo testimonia questa fedeltà all’amore? I nostri sacerdoti e le nostre persone consacrate che tipo di fedeltà alla vocazione di amore testimoniano? Siamo come S. Francesco d’Assisi che così pregava: “Signore, fai di me uno strumento del tuo amore e della tua fede”?
  • E, la fedeltà delle nostre famiglie genera l’amore a Cristo e alla Madonna come contenuto dei rapporti familiari? In tutte le domeniche c’è questa corsa, insieme, alla Messa e alla Confessione?
  • La nostra Chiesa locale è storia di fedeltà all’amore in tutto ciò che ci propone e nelle tre belle novità di questo nuovo anno pastorale?
    Eccole:
    a) Imparare le Beatitudini evangeliche nei “mercoledì della fede”.
    b) La divisione della Diocesi in nove Zone Pastorali, per imparare a lavorare insieme tra Parrocchie.
    c) La seconda Visita Pastorale del Vescovo, che sarà alle nuove Zone Pastorali, desiderando incontrare tutte le realtà, comprese quelle culturali, civili e istituzionali, per un cammino più comunionale.

In questo esame di coscienza sulla fedeltà alla storia di Amore di Dio con noi, c’è anche la domanda alle istituzioni civili, culturali e politiche. Ed anche su tutto il popolo. Ognuno prenda la sua parte. Da pastore appassionato alla nostra città e al nostro popolo propongo questa riflessione: A me sembra che il nostro territorio sia troppo pieno di egoismi. Se le cose non vanno bene – e quanto non vanno bene! – è per egoismo di alcuni e di alcuni gruppi. Viviamo in una comunità così “social” e così poco sociale e poco comunionale .

Rompiamo finalmente le invidie, le gelosie, i circoli chiusi sui propri interessi, togliamo i veti che tendono ad escludere gli altri alla partecipazione.

Promuoviamo chi fa comunione con tutti. Non dimentichiamo i nostri cari disoccupati, soprattutto i giovani, le famiglie che soffrono,  coloro che non si convertono all’amore: per loro è la nostra preghiera incessante.

La mia richiesta è che ci si appassioni al bene comune di tutti. Non bastano le iniziative di alcuni. Occorre che si arrivi al cuore e ai problemi di tutti: dal completare le strade per le nostre relazioni alla valorizzazione di tutte le persone, di tutte le opere, che sono la ricchezza del nostro territorio e in questi giorni lo constatiamo nell’esposizione degli artigiani

Cari amici, vi ho proposto tutto questo per l’amore straordinario che vi porto come pastore.

Madonna del Buon Gesù! Oggi al termine della processione, rinnoviamo la nostra Consacrazione a te. Tu donaci la fedeltà coraggiosa all’amore verso tutti,  fino alla donazione di tutto noi stessi per il bene di tutti.

Io ci sto a questa donazione totale. Voi, ci state? Ci volete stare? Desiderate seguirmi?

 

+ Giancarlo Vecerrica