Lunedì 1 Luglio la città di Fabriano può dire di aver vissuto una delle pagine più belle e toccanti che ci sia stata in questa piccola realtà e, a dirla tutta, una cosa del genere non si era mai vista. Tra le venti e trenta e le ventuno davanti alla fontana Sturinalto si sono radunate migliaia di persone, per gli organi competenti del pubblico servizio circa 2500. Appena si arrivava si notavano tante magliette nere, ognuna vestiva un giovane, un giovane dell’oratorio di Melano. Con gentilezza ti invitavano a prendere una fiaccola, il vero simbolo di quello che di lì a poco sarebbe accaduto. Alle ventuno esatte, quando il sole cedeva il passo alle stelle, oramai sembrava che in piazza del comune non ci fosse più spazio per nessuno, la piazza era gremita. Ecco che dagli archi del palazzo vescovile si sente provenire una voce, quella del Vescovo Vecerrica che invita tutti a cogliere il vero significato di quello che si stava per compiere, un cammino lungo quattro kilometri che avrebbe unito tutti all’insegna della speranza e della solidarietà per sostenere i lavoratori Indesit che stanno perdendo il proprio posto di lavoro. Di lì a poco è intervenuto anche don Andrea Simone, sacerdote della parrocchia di Melano, la vera organizzatrice dell’evento sostenuta dalla Diocesi di Fabriano. Don Andrea ha ricordato l’importanza del lavoro nel mondo di oggi, il lavoro è dignità, è vita per l’uomo e per questo, occorre difenderlo anche quando le carte in tavola sembrano non promettere nulla di buono e tutto sembra essere perso. Tra i tanti volti che si vedevano tra la folla c’erano uomini di chiesa, leader di culti tra loro diversissimi, giovani, disoccupati, pensionati ma anche chi nonostante la crisi un lavoro ce l’ha ancora. Segno questo di profonda umanità e solidarietà verso chi si trova in difficoltà, un segno che non conosce distinzioni, segno che il bisogno di lavoro sia un qualcosa di imprescindibile, un elemento che dà rispettabilità, esistenza e realizzazione all’essere umano. Il cammino è stato profondamente emozionante, la scia umana sembrava essere incessante, senza fine. Non si è riusciti a non bloccare il traffico, la fiaccolata era davvero incontenibile ma nonostante questo, i tanti automobilisti che si sono incontrati durante il tragitto hanno aspettato con profondo rispetto che tutti fossero passati, spettatori affascinati di uno spettacolo insolito per una città che tutti non dipingono più come un’oasi felice. E’ una cittadinanza intera che viene rappresentata da tutte quelle luci che si sono mosse fino allo stabilimento più discusso d’Italia nelle ultime settimane, quello di Melano. Loro, i lavoratori dell’Indesit hanno ribadito il proprio no alla politica industriale che tanto li spaventa perché potrebbe portare intere famiglie a cercare fortuna altrove in un periodo in cui le certezze lavorative sembrano essere troppo spesso un miraggio. La parrocchia di Melano, ha sentito per certi versi doveroso mostrarsi a fianco di questi lavoratori che, pur non essendolo nella pratica, è un po’ come fossero parrocchiani, ma in ogni caso sono delle persone da sostenere incondizionatamente e come ha ricordato lo stesso Don Andrea, non vanno lasciati soli. Il risultato è stato grandioso, tutti coloro che si sono impegnati nell’ideazione e nella messa in pratica della fiaccolata esprimono il loro ringraziamento sentito a voi che non avete esitato ad accorrere tra la folla anche se a fine mese avete uno stipendio certo, a voi giovani che anche se vivete gli anni della spensieratezza avete voluto buttare un occhio al futuro perché per un attimo preoccupati della sorte di una città che vi ha cresciuto, a voi sindaci delle realtà del territorio che vi siete uniti nel cammino, a voi leader di culti diversi che avete accolto senza esitazione l’invito di una piccola parrocchia per mostrare che combattere per qualcosa di giusto tutti insieme è possibile. Grazie infine a chi ha offerto gratuitamente i mezzi di trasporto per tornare in città al termine della manifestazione e a tutte le forze dell’ordine che hanno garantito sicurezza per la buona riuscita della camminata. L’augurio più grande che il sacerdote di Melano con tutti i paesani rivolge è per voi, lavoratori Indesit. Si proprio per voi, perché possiate riuscire ad onorare il vostro diritto al lavoro lottando sempre con coraggio, tenacia e la speranza che mai avete perso finora. Le migliaia di fiaccole accese che sono giunte fino allo stabilimento hanno voluto simboleggiare proprio questo, che quella voglia di credere che non tutto è perduto non accenna a volersene andare, una speranza che non rassegna a smettere di brillare, un sentimento condiviso da una città intera che sembra distante anni luce dalla fioritura industriale che l’ha tanto onorata nel panorama nazionale ed internazionale.
Marta Meloni