Saluto del Vescovo all’inizio della concelebrazione eucaristica nella festa della Madonna di Buon Gesù

 


 


1. Questa festa della Natività di Maria ci costituisce: dalla sua nascita è nato il cristianesimo. Maria è la madre più grande perché ci ha donato Gesù, vero ed unico Salvatore.


2. Questa festa della Madonna di Buon Gesù ci costituisce: Fabriano e diocesi sono nati dalla Madonna di Buon Gesù che dal 1456 ci salva, ci protegge, ci sprona. Non si capisce il nostro territorio senza la Madonna.


3. Questa consacrazione della diocesi alla Madonna, che abbiamo svolto nel 2010 e che rinnoveremo oggi dopo la processione, ci apre la speranza per il futuro per le nostre famiglie, per i nostri giovani, per il lavoro e per la nostra unità operativa. Ancora troppe divisioni ci inquinano.


4. Questa festa si arricchisce del dono del cinquantesimo di sacerdozio di un nostro illustre diocesano, S. E. Mons. Carlo Liberati, arcivescovo e prelato del santuario mariano di Pompei, che ora presiede questa solenne concelebrazione eucaristica. A lui offriamo il ringraziamento e gli auguri, ma soprattutto offriamo la nostra preghiera e la nostra domanda di volerci ancora bene e di sostenerci in questa nostra consacrazione alla Madonna.


5. Al clero e a tutti fedeli presenti, guidati dalle nostre care autorità civili e militari, con a capo il nostro sindaco, il mio grazie sincero e l’invito a sostenere questa opera della Chiesa, necessaria per la nostra popolazione.


6. A tutti il mio invito a gustare la bellezza di questa nostra festa che ci ridà certezza, speranza e coraggio.


Con Maria, Madonna di Buon Gesù, nostra patrona, tutto, veramente tutto è possibile!


 


+ Giancarlo Vecerrica


 


 


 


 


 


 


 


 


1. Carissimi, nel manifesto di preparazione a questa festa della Madonna di Buon Gesù vi avevo scritto: “sono in grande attesa per i frutti di questo momento vocazionale che stiamo vivendo. Sono impressionato dalle molte risposte che mi arrivano sul messaggio «La vita come vocazione». «Nacque il tuo nome da ciò che fissavi» (Wojtyła): Siamo chiamati a guardare e seguire la Madonna di Buon Gesù, che ci fa scoprire la ricchezza del nostro futuro. Vi attendo tutti a questa meravigliosa avventura!”.
E, voi siete venuti, in tanti!
Vi ringrazio con tanta commozione: il clero, i fedeli e le autorità.
Ora, raccogliendo i frutti di questo anno vocazionale vi attendo per altri appuntamenti importanti:
– domenica 16 settembre ore 17:30 a Matelica, per la festa del patrono Sant’Adriano;
– venerdì 21 settembre ore 18:00 in Cattedrale, per la presentazione della risposte, interessantissime, che mi avete inviato sul messaggio “La vita come vocazione”: c’è molta curiosità e attesa per conoscerle, interverrà anche il Prof. Stefano Zamagni, grande economista;
– venerdì 12 ottobre vi invito a venire in Cattedrale per l’apertura solenne dell’anno della fede, con una sorpresa e un programma molto interessante per tutti.


2. Perché la nostra Chiesa diocesana compie tutto questo?
Abbiamo bisogno di riprendere forma umana, di restaurare il nostro volto cristiano. Per lottare – perché la vita è lotta: militia est vita hominis super terram (Vangelo) – occorre un io forte, una personalità completa, uomini e donne piene di spirito, di anima pulita, di fede coraggiosa, perché è Dio che opera, illumina ed incrementa.
Per uscire dalla presente emergenza serve la fede, serve la Madre, che è Madre di tutti, servono i santi e i testimoni di ieri e di oggi. Occorrono più vocazioni e meno discorsi o sentimentalismi. Quante vocazioni – al sacerdozio o ad altre forme di vita o per il servizio al bene comune – sono ferme, ostacolate o chiuse in sé! Rendiamo le pubbliche, aperte, esplosive: “Eccomi”, ditelo e fatelo dire. Giovani, non nascondetevi, uscite all’aperto con il vostro “Eccomi” coraggioso! Adulti, aiutate i giovani a ritornare alla baldanza della fede e alla scoperta delle loro ricche vocazioni sopite!
Tutti facciamo esplodere la nostra vocazione: quel che si può fare ora per la crescita umana e di fede, per il lavoro, facciamolo e subito; nessuna firma utile sia rimandata, nessun programma di lavoro ritardato! Chiamo tutti allo sforzo comune, come vocazione propria, per il nostro territorio e per la vita.


3. Infine, permettete mi di manifestare un sogno, sono contento di essere riuscito a proporre la consacrazione della diocesi alla Madonna nel 2010, che rinnoveremo ora. Se la Madonna ci ha costituiti come città e diocesi – non c’è paese senza un santuario mariano – e ci ha protetti e guidato, perché non dare la cittadinanza reale alla Madonna di Buon Gesù, proclamando Fabriano “Civitas Mariae”, la città di Maria e la diocesi di Maria, ogni paese nominandosi “Civitas Mariae”?
Carissimi sacerdoti, fedeli ed autorità vi affido e vi consegno questo mio grandissimo desiderio perché possiate trattarlo e, qualora, anche realizzarlo.
La vocazione di Fabriano e diocesi è vocazione mariana: la Madonna di Buon Gesù ieri ci ha liberato da tanti mali, dalle inondazioni ai terremoti, oggi ci vuole liberare dai mali dell’economia egoista e dal lavoro selvaggio. In ogni famiglia, ogni giorno, ci sia almeno una Ave Maria detta insieme.
Ora, compiendo il rinnovamento della nostra consacrazione a Maria ci inchiniamo davanti alla sacra immagine e recitiamo la preghiera per le vocazioni che ho composto per questo anno.


+ Giancarlo Vecerrica