Editoriale di Carlo Cammoranesi per i 100 anni dell’Azione

 

Così cresce il territorio.
Sfuggiamo da ogni retorica esaltatoria nell’abbassare il sipario del convegno nazionale Fisc per cogliere invece i prodromi di un’occasione di rilancio della nostra marginalizzata carta stampata cattolica. La tre giorni di Fabriano-Matelica è stato un esempio di mirabile sinergia di pubblico-privato con le amministrazioni comunali che hanno compreso la valenza di un appuntamento che ha richiamato in diocesi oltre 150 giornalisti da tutta Italia dei periodici cattolici e marchi aziendali del territorio che hanno altresì intuito che spesso l’investimento va fatto anche per sostenere iniziative capaci di veicolare il turismo vero che è fatto sì di accoglienza, di fruizione di beni culturali (Museo della Carta e Filigrana in primis) ed architettonici o naturali (come le sempre incantevoli Grotte di Frasassi), ma anche di tavole rotonde e momenti di riflessione di forte cabotaggio, grazie alla presenza di voci autorevoli. Così è stato da noi, dove si è davvero messo a tema e a nudo la questione famiglia, senza troppi turiboli incensatori, ma evidenziando quelle urgenze, nel campo lavorativo, scolastico e sportivo, che consentono una più chiara visione del problema. Non servono vetrine o cornici mediatiche ad hoc per oliare al meglio i meccanismi di un’emergenza che ha bisogno appunto di altro. Di emergenza di tratta. E non è scontato che i direttori di quasi tutte le testate della Fisc (ma non solo perché erano presenti anche il Sir, Avvenire, l’Ucsi ed il Copercom) si ricompattino, in una stagione non particolarmente felice per le loro sorti, per individuare piste di lavoro e proposte operative sul tema dibattuto, manifestando unità di intenti e volontà di intervento per disincagliare il termine famiglia dalle pastoie della demagogia e del deja vu. Inutile poi sgranare il rosario tutto laico delle lamentele sul perché i giovani storcono il naso quando devono pensare a fare il grande passo affettivo o perché le coppie di fresco matrimonio attendono un po’ prima di allargare il proprio nucleo. Bisogna essere seri e lavorare con coscienza, a tutti i livelli, anche sul fronte della comunicazione, per dare voce a quelle realtà penalizzanti, a quegli spaccati familiari che non appartengono alla carta patinata, ma a quella casareccia e di piazza, dove le difficoltà per arrivare a fine mese non sono un’eccezione, ma purtroppo una regola. E allora non si può continuare la giostra dei tavoli di concertazione o dei convegni celebrativi se prima non si riesce a restituire alla famiglia il vero ruolo di fulcro della società nella sua dinamica di crescita, favorendo un progetto di vita, che non annienti legittime aspirazioni e sacrosante aspettative di felicità, dentro la possibilità di intervenire con agevolazioni fiscali e con la realizzazione di nuovi posti di lavoro. Fabriano e Matelica, le due tappe dell’evento annuale della Fisc, sono state una buona base di preparazione in vista di Milano con il Family 2012 di fine maggio, evitando inutili astrattismi o passaggi autoreferenziali, al di là dell’inevitabile ricorrenza del centenario de L’Azione che non poteva rimanere dietro le quinte. Per questo ci siamo mossi su ogni fronte, coinvolgendo anche le scuole in un premio giornalistico sul tema famiglia. Una sorta di stimolo e di incentivo per i giovani, ma anche il segno educativo di un lavoro che va fatto fin dall’inizio per far maturare una visione autentica su ciò che c’è in gioco e su quello che ci sta a cuore. Sul manifesto dell’evento campeggiano due elementi che non possono passare inosservati: la cifra del 100 è costruita con due zeri che simboleggiano due fedi nuziali, l’emblema di un’unione tesa all’eternità. E sotto al titolo del convegno ecco quattro persone che si tengono per mano. Ovvero i componenti di una famiglia. E quando l’unità passa attraverso il gesto stringente di una “catena” umana che è per sempre, non c’è paura psicologica o pressione fiscale che tenga…

Carlo Cammoranesi