Dal Convegno Catechistico Diocesano del 22 marzo 2012

 

“Quando insegni, cerca di ascoltare; quando ascolti, cerca di comprendere; quando comprendi, cerca di pensare; quando pensi, cerca di dare; quando dai…dai te stesso”.
Con queste parole il pedagogista Fulvio Rusticucci (autore tra l’altro del famoso programma per bambini “L’Albero Azzurro”) ha concluso la prima parte del convegno catechistico diocesano di giovedì 22 marzo dal tema “La voce che parla, che prega, che canta”.
Dopo un momento di preghiera il relatore -ideatore del “metodo Rusticucci” volto ad educare alla musica e con la musica ha spiegato l’importanza della voce umana che, essendo uno tra i doni più grandi che Dio ha fatto all’uomo, permette alla persona di esprimere la propria identità. Catechisti ed educatori, nel seguire la loro vocazione a trasmettere il messaggio di Dio a bambini e ragazzi, devono prestare molta attenzione al modo in cui comunicano: la propria voce infatti dovrebbe essere il più possibile musicale ed armoniosa in modo da destare l’attenzione dei propri interlocutori (basti pensare alla forza di comunicazione che aveva Gesù che attirava l’attenzione di tantissime persone solamente con la Sua voce).
Il Professor Rusticucci ha però evidenziato anche un altro fattore da non trascurare. L’insegnamento del messaggio di Dio avviene anche attraverso l’ascolto dei bambini che con la voce trasmettono il proprio essere e mostrano il proprio valore. “Ascoltare è conoscere, conoscere è rispettare, rispettare è amare”: questo è ciò che ogni uomo è chiamato a fare nella vita di tutti i giorni sulla scia di quel comandamento “Amatevi gli uni gli altri” che ci ha insegnato Gesù. Per far sì che gli incontri di catechismo siano attesi e vissuti come veri momenti di gioia è necessario quindi che i ragazzi siano messi al centro dell’attenzione, amati e rispettati per la loro individualità. Nella diversità infatti risiede il valore di ogni persona.
La seconda parte del convegno è proseguita poi con dei laboratori artistici in cui i catechisti si sono cimentati nel comporre e musicare filastrocche valorizzando la propria creatività e lo spirito di collaborazione in un’attività da poter poi rifare con i ragazzi. Durante il convegno il Professor Rusticucci ha anche evidenziato la funzione del canto: prima di essere espressione artistica deve essere un aggregante tra persone con diverse estensioni di voce e deve essere analizzato affinchè le parole siano interiorizzate; il canto infatti è preghiera e “chi canta prega due volte” (Sant’Agostino).
La serata si è conclusa sulle note del canto liturgico “Amatevi l’un l’altro” il cui autore è lo stesso Rusticucci, e con grande soddisfazione dei presenti, niente affatto scontata, considerata la tipologia inusuale (per una concezione tradizionalista della catechesi!) del convegno. 

Antonella Spilli e Antonella Bartolini.
  Ufficio Catechistico Diocesano