Omelia di S.E. Mons. Giancarlo Vecerrica 2 febbraio 2012

Le intenzioni, di questa celebrazione del 2 febbraio 2012, nella nostra Cattedrale sono:
1° la festa della Presentazione del Signore al Tempio;
2° la XVI Giornata mondiale della vita consacrata;
3° la Giornata, chiamata del “Voto”, indetta dal Comune di Fabriano fin dal 1703 per ringraziare la Madonna per aver protetto la città da terremoti e da altri mali;
4° la riapertura del Santuario della Madonna del Buon Gesù, dopo il  restauro.

1. Il Vescovo raccoglie queste quattro intenzioni nella parola che quest’anno ci raccoglie tutti: il tema della Vocazione. Gesù, come ci ha detto la Lettera agli Ebrei (2,14 – 18), “si prende cura della stirpe di Abramo”, cioè si prende cura di noi e “viene in aiuto a noi che subiamo la prova umana”. La vocazione innanzitutto è l’interessamento di Dio per ciascuno di noi. Dio è venuto sulla terra per chiamarci, per “attirare tutti a Lui”.
In secondo luogo la vocazione è accogliere Dio, abbracciare Gesù, come ha fatto il vecchio Simeone e dire come ha detto lui: “ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace …”, come di fatto diciamo tutte le sere alla recita della Compieta.
Amici, la vocazione è ascoltare la chiamata di Dio per camminare con Lui e abbracciare  Gesù come il tutto per la vita.
La vocazione è portare Gesù e darlo a tutti.
Se viene meno questa consapevolezza, possiamo essere sacerdoti o persone sposate, ma tutto rimane come uno schema, e, a volte, un peso. Invece la consapevolezza del dono della vocazione ci spalanca all’entusiasmo, ogni giorno, per la certezza di avere tutto, Gesù; di essere utili a tutto il mondo, perché gli doniamo il tesoro della vita, Gesù. Pensate al vecchio Simeone, come ha vissuto la sua vocazione di attendere Gesù e di abbracciarlo poi alla sua veneranda età. Il segno che la nostra vocazione è viva c’è se, avanzando l’età, cresce l’entusiasmo per Gesù e per la Chiesa.

2. Oggi per tenere viva questa vibrazione quotidiana sulla nostra vocazione ci è dato un esempio ancora più caloroso di quello di Simeone: la Madonna. Lei era, ed è, la vocazione personificata. La vocazione è la Persona di Maria. Quel suo “sì” ha determinato tutta la sua vita, tutti i suoi minuti e continua ora ad incidere su di noi: Lei ha ascoltato e ubbidito; ha domandato ed ha eseguito. La sua vocazione era, ed è, abbracciare Gesù, nella qualità di Vergine e Madre. E poi presentarlo a tutti.
La Madonna continua ad essere Madre del Buon Gesù, per noi di Fabriano. Quante volte la nostra popolazione l’ha invocata e Lei ha risposto! Dal 1456 ad oggi quante volte ha protetto e salvato i fabrianesi da terremoti e inondazioni. Per questo oggi celebriamo la Giornata del “Voto”, indetta dal Comune di Fabriano nel 1703, con l’impegno di ripetere ogni anno il 2 febbraio questo Atto di Ringraziamento alla Madonna.
Il Santuario della Madonna del Buon Gesù non è un luogo appartato, isolato, solo dei cristiani. E’ dei fabrianesi tutti, credenti e non credenti. Una benefattrice della città è per tutti, anche se invocata e richiesta solo da alcuni. La devozione alla Madonna del Buon Gesù, nostra Patrona, ha una rilevanza sociale, pubblica, è il contributo al bene comune del nostro popolo.
La vocazione della città e diocesi di Fabriano-Matelica è onorare e seguire la Madonna del Buon Gesù. Per questo 8 settembre 2010 abbiamo consacrato la diocesi a Lei.

3. Carissimi religiosi, religiose e persone consacrate in questa giornata a voi dedicata, ora, rinnoverete i vostri voti o promesse. E un gesto del cuore, di tutta la persona consacrata, per amare sempre più la propria vocazione. Raccontate a tutti come è nata la vostra vocazione, coltivatela con la preghiera e soprattutto nell’adorazione eucaristica quotidiana. Appassionatevi alla scoperta di nuove vocazioni: i giovani attendono chi li sveglia dalla propria sonnolenza o dalla turbolenza giovanile. Questo anno vocazionale, che concluderemo insieme a Fatima dal 2 al 5 luglio prossimo, sia l’anno di grazia per rendere sempre più bella, più pura e più attraente la nostra vocazione. La Madonna, insieme al santo vecchio Simeone, ci dia il coraggio dell’amore travolgente a Gesù e alla sua Chiesa.
                                                 
                                             + Giancarlo Vecerrica