Buon Natale! Messaggio di S.E. Mons. Giancarlo Vecerrica

1. Natale è la nostra realtà.
Per questo a Natale ci chiediamo: ma in che mondo viviamo?
C’e’ chi è sconfortato, disorientato, incerto per la crisi economica e del lavoro e c’è chi è quasi tranquillo; c’è chi vive veramente male, in tutti i sensi e chi sa difendersi bene; chi ha paura del futuro e chi non si pone domande; chi crede e chi è indifferente o non credente.
Che sta succedendo?
Questa nostra realtà umana ci appartiene e perciò ci interessa.
E’ tanto importante tornare ad amare la vita, la realtà umana. Dio stesso non l’ha abbandonata. E’ Natale, perché Dio ha scelto questa nostra terra, questo nostro mondo, questa nostra realtà per amarla, per condividerla con noi, per viverci insieme a noi. Ha chiamato me, te, noi per amare: “Dio, in un certo senso, assumendo l’umanità, la completò quando riunì nella sua persona due realtà distanti fra loro, cioè la natura umana e la natura divina. Questa conferì la divinità e quella la ricevette” (S. Giovanni Nazianzeno).
Cristo è venuto proprio per questo: perché ci rende capaci di affrontare tutto, ci aiuta a vivere appassionatamente l’avventura umana, pur in mezzo a tante difficoltà.
Ora capisco la preoccupazione del nostro Papa Benedetto XVI nello scrivere i due meravigliosi libri su “Gesù di Nazareth”(1) ; ci dice infatti che “la figura stessa di Gesù si è allontanata ancora più da noi … L’intima amicizia con Gesù, da cui tutto dipende, minaccia di annaspare nel vuoto”. Ma, scrive ancora il Papa “ … noi sappiamo che Gesù tiene le sue mani stese su di noi. E’ questa la ragione della gioia cristiana”.
Questo è il vero problema umano di oggi, come di sempre: “La forma più bassa dello scandalo, umanamente parlando, è lasciare senza soluzione tutto il problema intorno a Cristo. La verità è che è stato completamente dimenticato l’imperativo cristiano: tu devi. Che il cristianesimo ti è stato annunciato significa che tu devi prendere posizione di fronte a Cristo. Egli, o il fatto che Egli esiste, o il fatto che sia esistito è la decisione di tutta l’esistenza” (Kierkegaard).
Natale è la nostra vera realtà. Ecco allora il secondo passaggio che ne consegue: siamo tutti convocati, siamo chiamati.

2. Natale è la vocazione umana per tutti.
E’ un bel laboratorio umano, un ragionevole riconoscimento di cosa è importante oggi, di fronte alle crisi odierne. Tutta la persona è chiamata ad “andare a vedere questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere” (cfr Lc 2,15), come fecero i pastori di Betlemme; ad “andare, adorare e prostrarsi davanti al bambino Gesù con Maria sua Madre” (cfr Mt 2, 11), come si mobilitarono i Magi dell’Oriente.
Natale è la vocazione per ogni uomo: la vocazione ad abbracciare tutta la realtà, così com’è, perché c’è il Mistero di Dio, c’è Gesù che ci accompagna a viverla con amore.
Mettiamoci tutti in movimento per rispondere alla chiamata di Gesù che dal di dentro della vita umana ci invita a stare con lui. Questo è stato il primo Natale, infatti:
 – la vocazione di Maria e Giuseppe, chiamati ad andare a Betlemme per delle vicende umane e giuridiche come il censimento, si è espressa in un immediato “sì”;
 –  la vocazione degli angeli, chiamati ad annunciare la nascita di Gesù, si è manifestata nel canto “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini che egli ama” (cfr Lc 2,14);
 – la vocazione dei pastori si è realizzata “andando a Betlemme senza indugio” (cfr Lc 2,16);
 – la vocazione dei magi si è svolta così: “abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo” (Mt 2,2);
 – la vocazione degli apostoli è stata un lasciare tutto “subito” per seguire Gesù.
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(1) I due volumi di Joseph Ratzinger Benedetto XVI su “Gesù di Nazaret” – Libreria Editrice Vaticana possono essere di aiuto per preparare il Natale e per fare i regali.

La grandezza della vocazione di queste Persone del Natale, diventateci care, sta nell’aver risposto alla chiamata del Signore, senza fermarsi di fronte alle difficoltà della realtà, come la fatica del cammino, il freddo e il buio della notte, la scomparsa della stella dei Magi.
Noi, purtroppo, prima prendiamo in considerazione le difficoltà e poi decidiamo se aderire o no alla vocazione. Ma così le difficoltà rimangono e noi vi affoghiamo dentro, lamentandoci. Questo accade quando la fede cristiana rimane in alto e non cala nella realtà.
Natale ci risveglia e ci mette subito in movimento verso Cristo. Natale è la provocazione ad affrontare le crisi umane con la gioia di avere un compagno di viaggio, che è Dio-con-noi, l’Emmanuele. Con Lui tutto è possibile!
Ogni anno scrivo il messaggio natalizio perché desidero vedervi operosi e gioiosi amici di Gesù e, perciò, pieni di amore verso tutti. Sappiate, amici carissimi, che nel buio della notte di Natale è comparsa la luce con il canto.

3. Natale è la verifica della propria vocazione.
A Natale sei chiamato a verificare se questa realtà umana può essere cambiata, resa più bella, più umana e fraterna. Tieni viva la domanda: io a che cosa sono chiamato? cosa vuole il Signore da me? La verifica della vocazione avviene entrando pienamente dentro il Natale, che è il Mistero venuto a convivere con te.
Allora, che devi fare?
 – ritorna all’audacia di Maria e Giuseppe, dei pastori e dei magi, degli apostoli. Ritorna  a stare con Gesù di Nazareth. Questi sono i luoghi da frequentare di nuovo: la messa festiva e la confessione. Io celebro l’Eucaristia tutti i giorni, perché desidero verificare come la presenza di Gesù mi fa vivere bene tutta la giornata; cerco di fare la confessione ogni settimana e così verifico che ritornare a Gesù mi dà l’energia per ricominciare ogni giorno l’avventura umana;
 – ritorna alla tua comunità cristiana della parrocchia e del gruppo ecclesiale, così potrai fare il cammino insieme ad altri amici per verificare la tua testimonianza nel mondo: in famiglia, a scuola o al lavoro, nella vita sociale, culturale e politica;
 – ritorna alla carità. Verifica come la tua vocazione è vocazione all’amore. Gesù è venuto ad aiutare per fare star bene tutti. Dona la tua persona a Gesù per donarti tutto agli altri, nella Caritas, nella S. Vincenzo, nell’Unitalsi, nelle varie comunità caritative.
 Giovani! siate più coraggiosi nel seguire “subito” la vocazione che Gesù vi propone, attraverso le circostanze attuali, come la chiamata del vescovo in questo Natale.
Famiglie e adulti! testimoniate la vostra fedeltà alla vocazione che avete ricevuto. Nelle  famiglie ci siano tutti i segni cristiani che educano alla vita come vocazione. Preparare il Presepio sia in famiglia che negli ambienti come luogo di bellezza e di amore.
A Natale “spendiamo” di meno per noi e di più per i poveri e per la Chiesa che ha bisogno del vostro aiuto: aiutiamo la Chiesa ad aiutare!

4. Gli auguri del Vescovo.
Auguro a tutti di gustare la compagnia di Cristo che dà energia, creatività e fraternità nel condividere tutto, gioie e dolori. Con Gesù si vive meglio e ci fa vivere meglio l’amore al prossimo. Per questo, i grandi e veri rivoluzionari della storia sono stati gli innamorati di Gesù. Un esempio: Tommaso da Celano racconta che S. Francesco di Assisi nella notte in cui a Greggio allestì il primo presepe, mentre cantava il Vangelo durante la Messa di Natale, ogni volta che pronunciava il nome di Gesù, “si passava la lingua sulle labbra, quasi a gustare e trattenere tutta la dolcezza di quel nome”.
Le esperienze belle della Giornata Mondiale dei Giovani di Madrid e del Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona, che in tanti abbiamo vissuto insieme al Papa, rimangano vive in questo Natale e ognuno faccia proposte per continuarle.
La Lettera Pastorale, “Educare alla vita come vocazione-vieni e seguimi”, su cui stiamo lavorando in diocesi, in questo Natale ci renda più vivi, più aperti e più operosi e in continuo dialogo con il vescovo.
La Madonna del Buon Gesù, dal 1456 nostra Patrona, e Madre di tutti ci prenda per mano per ricondurci a Gesù, nostro Salvatore per essere liberati da tutti i mali.
Attendo che molti si presentino per verificare ed offrire vocazioni alte, belle e coraggiose.
Chi mi risponderà?
Di cuore a tutti auguro: buon Natale 2011 e buon cammino verso il nuovo anno 2012.

                                 + Giancarlo Vecerrica