Dal convegno Pastorale Diocesano, Marco Antonini

Venerdì 14 ottobre, la Chiesa locale si è riunita intorno al suo Pastore per inaugurare il nuovo anno pastorale dedicato a “La vita come vocazione”. Il Convegno, che si è svolto alle ore 17,30 in una Cattedrale piena di laici e sacerdoti, ha donato a tutti le linee guida da seguire con l’intento di divenire gioiosi testimoni di Cristo. Don Giancarlo Vecerrica ha guidato la preghiera iniziale esortando i presenti a prendere l’esempio e la determinazione di Natanaele che, come racconta San Giovanni, ha seguito Gesù. “Vieni e vedi” è la risposta che ogni cristiano si sente dire da Gesù, perché il cristianesimo è pro-vocazione. Con emozione, il Presule ha presentato la sua nuova Lettera Pastorale, la sesta. Propone un itinerario vocazionale adatto a tutti, cercando di suscitare un desiderio forte nel lettore: “… il cuore di ognuno, sia sempre più caldo, perché innamorato di Gesù”. La copertina dà significato particolare al lavoro del Vescovo: c’è raffigurato “Icaro” che rappresenta un po’ l’umanità insicura e ambigua, che cerca di toccare le stelle. Toccare l’eterno, Dio, non fa bruciature come nell’opera di Matisse, ma infiamma il cuore e manda il discepolo di ogni tempo in missione nel mondo. Subito il primo impegno concreto. A breve, ogni consiglio parrocchiale, dovrà incontrarsi per leggere e meditare la lettera e studiare come collaborare con i due ambiti privilegiati dal Vescovo in questo anno: la pastorale giovanile e vocazionale. Prima di lasciare spazio agli ospiti invitati per l’occasione, l’appello del Vescovo: “Cristo ci dona tante grazie. Pensiamo alla Giornata mondiale dei Giovani a Madrid, il Congresso Eucaristico Nazionale in Ancona, la fioritura della pastorale giovanile con il Musical ‘Dove sei?’, ora esportato anche fuori la nostra piccola Chiesa diocesana. E’ il momento di lavorare all’unità e alla valorizzazione delle realtà presenti. Noi siamo chiamati a portare speranza affinchè la fraternità vinca sulla divisione.” Poi un pensiero agli operai in cassa integrazione che erano in piazza per far sentire la loro, dopo anni di incertezze.