Omelia nella S. Messa della Festa della Madonna del Buon Gesù, Mons. Giancarlo Vecerrica

1- Chi è chiamato da Dio è sempre chiamato al vero bene, e per il vero bene comune. Il vangelo ci ha proposto proprio questo: il vero bene per cui Maria è chiamata è Gesù, Dio con noi. Maria e Giuseppe sono chiamati per adempiere il disegno di amore di Dio: “il bambino che è generato in Lei … salverà il suo popolo”, perché è “Emmanuele, che significa Dio con noi” (Mt 1, 23). Maria, insieme a Giuseppe, è stata chiamata per portare Gesù, vero bene comune. La vocazione della Madonna è vocazione all’Amore, al bene per tutti. Che cosa formidabile la vocazione!


2- Di che cosa ha bisogno la nostra vita personale, familiare, sociale? Ha bisogno di coloro che ascoltano la voce del cuore, la voce dello spirito e realizzano la vocazione dell’amore. Ha bisogno di persone chiamate a donare Gesù per sanare i cuori e per realizzare la civiltà dell’amore.


3- Che cosa ci sta impressionando in questi giorni? C’è un sorprendente desiderio di bene, il desiderio di avere Gesù, Dio con noi. C’è un sorprendente desiderio di vocazioni che portano Gesù a chi lo desidera. Ci sono stati fatti che occorre avere il coraggio di riconoscere:
– la GMG di Madrid ha manifestato al mondo che i giovani che seguono Gesù diventano risposta a tutte le crisi, dalla Spagna a noi. Sentite cosa ha scritto il premio nobel lo spagnolo Mario Vargas Llosa, agnostico, il quale ha concluso il suo articolo su Madrid così: “Credenti e non credenti, tutti dobbiamo rallegrarci di quanto è accaduto a Madrid in quei giorni in cui Dio sembrava esistere e il cattolicesimo sembrava essere la religione unica e vera, e tutti come ragazzi buoni abbiamo camminato, presi per mano dal Santo Padre, verso il regno dei cieli”.
– il Meeting di Rimini, con la affermazione coraggiosa che è la certezza dell’incontro con Dio che vince su tutto il male;
– il Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona che stiamo vivendo, che propone la strada della vocazione per aggrapparci all’Eucaristia presenza di Gesù vero redentore dell’umano.
Questi tre grandi eventi interrogano il nostro cuore, la nostra vocazione: ed io a che cosa sono chiamato? Quei due giovanissimi delle origini del cristianesimo, Maria e Giuseppe hanno scoperto e aderito alla loro vocazione, quella di dare Gesù, come il luogo della certezza e della risposta alle crisi umane di tutti i tempi. Questi giovani degli eventi indicati ci dicono che la loro vocazione è quella di tenere in piedi la nostra società, perché aderendo a Cristo, alla Chiesa, al Papa hanno riacceso la speranza che la crisi non vincerà, ma che è Dio che vince sempre il male: “Amor vincit omnia”.
Ho letto che un insegnante in questi eventi ha testimoniato questo: “Educare è essere figli dei propri figli”, secondo la geniale definizione che Dante ha dato della Madonna nel canto 33 del paradiso chiamandola“Figlia del Tuo Figlio”.
Impariamo dal Papa; durante la tempesta di vento e pioggia nella veglia della GMG ha risposto a chi lo invitava a ritirarsi: “i giovani restano, allora resto anch’io”. Che lezione educativa ci ha dato!
Aiutiamo i giovani a scoprire la loro vocazione, ciò a cui il Signore li chiama. Come? Con la compagnia cristiana, indicata dal Papa a Madrid, il quale ha detto: “Cari giovani, per scoprire e seguire fedelmente la forma di vita alla quale il Signore chiama ciascuno di voi, è indispensabile rimanere nel suo amore come amici. E come si mantiene l’amicizia se non attraverso il contatto frequente, la conversazione, lo stare uniti e il condividere speranze o angosce? Santa Teresa di Gesù diceva che la preghiera è conversare con amicizia, stando molte volte in contatto da soli con chi sappiamo che ci ama”.


4 – Il Signore ci fa correre il rischio educativo in questa società e in questa crisi. Nei tempi buii il Signore ha chiamato uomini e donne con una vocazione speciale, per realizzare il bene comune.
Il bene comune non si realizza senza Dio, senza la Sua presenza, senza l’Eucaristia, senza la Messa gioiosa della Domenica. Quando è nato il cristianesimo, i primi cristiani erano ammirati, invidiati, e poi seguiti perché celebrando l’Eucaristia insieme cambiavano il mondo. E l’hanno cambiato. Poi noi l’abbiamo di nuovo rovinato. Ma di nuovo, oggi, siamo chiamati a riportare il mistero di Dio, presente nell’Eucaristia, dentro la miseria umana.
Chi risponderà a questa vocazione che Dio dona, per ripulire i cuori, per ritornare alla saggezza del cuore, per uscire dalla crisi, per infiammarci, per ripartire veramente?


5 – Madonna del Buon Gesù, aiuta i nostri giovani a scoprire di essere chiamati a una vocazione che riempie il cuore e opera il rinnovamento delle famiglie, della società e delle realtà culturali e politiche!
Aiuta a noi adulti a testimoniare che aderendo alla vocazione che ci è stata data possiamo gioiosamente realizzare il vero bene comune per noi e per tutti.


                                                                                           + Giancarlo Vecerrica
                                                                                      Vescovo di Fabriano-Matelica