Omelia di S.E. Mons Giancarlo Vecerrica per la festa del “Corpus Domini”

Perché la festa del “Corpus Domini”? Perché il Congresso Eucaristico?
La risposta è: perché, nel mondo, è sempre in corso la riparazione dell’umano. “Dio ha tanto amato il mondo – cioè noi – da mandare suo Figlio”. E perché Gesù è in mezzo a noi? Per ricomporre la relazione con Dio che per l’uomo è determinante. Il peccato ha rotto questa relazione. San Tommaso D’Aquino parla della tristezza in quanto legata al “desiderio di un bene assente”.
Dio è ritornato tra noi. L’Eucaristia ci riporta Dio vicino, amico, riparatore della nostra umanità. Gesù è qui, in quel segno umanamente più soddisfacente che è il pane, è qui per ricomporci umanamente.
Giustamente il Congresso Eucaristico Nazionale ci ha posto questa domanda: “Da chi andremo, Signore?” e ci risponde con il sottotitolo: “L’Eucaristia per la vita quotidiana”. Altro che pietismo di alcuni devoti, l’Eucaristia è la realtà umano-divina più necessaria, infatti è per tutti. Cari amici è tempo di riprendere energicamente la partecipazione all’Eucaristia della Domenica. Non ci sarà pace nelle famiglie, serenità nella vita sociale se non si ritorna a Gesù nell’Eucaristia almeno tutte le domeniche e se non si ritorna all’Adorazione Eucaristica.
Quali sono i passi educativi che ci fa fare l’Eucaristia?


1. L’Eucaristia è educazione alla consapevolezza della fede: il mio io ha bisogno di incontrare Dio su questa terra e perciò l’Eucaristia è un bisogno umano. Senza, non potrei vivere. E, senza sacerdoti non ci sarebbe Eucaristia. Ecco allora l’invito forte ai giovani perché rispondano sì alla chiamata affascinante al sacerdozio.
“San Tommaso D’Aquino – dice Papa Benedetto XVI – Amava l’Eucaristia a tal punto che, secondo gli antichi biografi, era solito avvicinare il suo orecchio al Tabernacolo, come per sentire palpitare il Cuore divino e umano di Gesù”.


2. L’Eucaristia è educazione alla testimonianza cristiana: che un cristiano parli di Cristo è normale, ma che un cristiano conduca altri all’incontro con Cristo è coraggio: oggi, come duemila anni fa, si può incontrare Gesù vivo, risorto e il mondo attende proprio questo. Siate missionari nel riportare uomini e donne all’incontro reale con Gesù. Giovani! abbiate il coraggio di fare l’annuncio cristiano contro corrente: in questa estate invitate alla GMG di Madrid, alle veglie Eucaristiche e alla partecipazione al Congresso Eucaristico Nazionale.


3. L’Eucaristia è educazione alla umanizzazione, perché rende più umani, più uniti, più in comunione, più liberi. Le prime Eucaristie della storia (cfr. Atti degli Apostoli) creavano una grande “ammirazione” tra il popolo di allora. L’Eucaristia non chiude nell’intimismo, ma apre alla vita quotidiana di tutti.
San Francesco d’Assisi così ne parlava: “tutta l’umanità tema, l’universo intero tremi e il cielo esulti, quando sull’Altare, nella mano del sacerdote, vi è Cristo, il Figlio del Dio vivente. O favore stupendo! O sublimità umile, che il Signore dell’universo, Dio e Figlio di Dio, così si umili da nascondersi per la nostra salvezza, sotto una modica forma di pane”.
E Papa Benedetto XVI dice: “L’Eucaristia, in realtà, non è una conclusione ma un’apertura. Il Signore cammina con noi, è con noi, il Signore ci mette in movimento”.
Ritornate, amici carissimi, a ricevere Cristo presente oggi nell’Eucaristia, perché Egli ci rende coraggiosi nella creatività per dare a tutti la dignità del lavoro e per aiutare concretamente i giovani a ritornare e rimanere su questo territorio dell’entroterra.


4. L’Eucaristia è educazione al principio Mariano nella Chiesa: Maria c’entra in quanto Madre di Dio e in quanto Madre della Chiesa. E’ Lei che, con il suo sì, ci ha donato Gesù (cfr. quadro nel Monastero di S. Silvestro: La Madonna dà la comunione al Santo). Mettiamo Maria all’inizio e alla conclusione di ogni azione liturgica e di ogni azione umana. E’ proprio vera la testimonianza del seminarista Joseph Ratzinger: “La devozione mariana ci metteva le ali”.

Gesù! presente nell’Eucaristia, qui ed ora, donaci l’entusiasmo di riconoscerTi, di amarTi, di adorarTi, di condurre a Te i tanti giovani e adulti che si sono allontanati, e i giovani generosi, coraggiosi e pronti per la grande missione sacerdotale di poter donare Gesù, celebrando l’Eucaristia.


                                                                                                          + Giancarlo Vecerrica