Omelia del Vescovo per la Giornata dei Religiosi e del Voto dei Fabrianesi




Omelia
del Vescovo per la Giornata della vita Consacrata e
del Voto dei Fabrianesi alla Madonna del Buon Gesù.
Fabriano 02 Febbraio 2011.


 1- La presentazione di Gesù al tempio è l’icona della vita della persona consacrata totalmente a Dio: di chi è religioso o religiosa, consacrato o consacrata. Voi, carissimi religiosi non siete uomini e donne strani, lontani dalla realtà, incomprensibili. Ma siete il modello umano per tutti, per tutti coloro che vivono le più diverse vocazioni nel mondo.
Gesù è il modello umano: è Dio che si è incarnato, per farci vedere come essere umani. Come? Nella relazione piena con Dio. L’uomo è uomo, la donna è donna, perché è di Dio, perché gli appartiene. Infatti Maria e Giuseppe, come ogni buon Ebreo, presentano il bambino Gesù al Padre nel tempio. Così lo straordinario vecchio Simeone, prendendo Gesù tra le braccia, si sente uomo compiuto e può esclamare quell’inno che ogni sera risuona in tutte le parti del mondo:  “Ora lascia che il tuo servo vada in pace, perché ha visto la salvezza”.
Gesù, Figlio di Dio e uomo come noi, si presenta al Padre. Tutta la sua vita umana è in questo gesto. Maria e Giuseppe lo consegnano a Dio e se lo riprendono sapendo che non è più di loro, ma è di Dio, è Dio. I vecchi Simeone e Anna lodano Dio proprio perché la vita umana è lode a Dio, appartenenza a Lui, offerta totale a Lui.
Voi, carissime persone consacrate, siete su questa scia luminosa di umanità. Uomini e donne non meno ma più umani, pienamente umani. Il retore Vittorino, nel III secolo, a Milano, annuncia a tutti la sua conversione così: “Quando ho incontrato Cristo mi sono scoperto uomo”. E Sant’Agostino scrive: “Chi conosce Te, o Dio, conosce sé”.
Cari amici religiosi e religiose, abbiamo bisogno di voi, come veri uomini e donne di oggi, come Chiesa presente in questa realtà diocesana. Fate vedere quell’essere monaci o religiosi che è in voi, quell’essere offerta totale  a Dio, fateci vedere che portate Dio, che imitate Gesù, che siete Gesù oggi in mezzo a noi, come lo furono i vostri meravigliosi fondatori, da San Benedetto a San Francesco, ai santi moderni.
Siate fedeli, fino in fondo, al vostro carisma; come Maria e Giuseppe, fedeli all’osservanza della legge ebraica; come Simeone, fedele fino alla vecchiaia nell’attendere il Signore.
Siate radicati nel vostro carisma: fatelo risplendere nell’osservanza di tutte le vostre regole; un’osservanza amorevole e vibrante. Finché non suscitate curiosità ed interesse, domandatevi: perché non è notata la mia vita, la mia vocazione speciale? come posso testimoniarla ancora meglio? perché non suscita domande?


2- Seconda intenzione di oggi: il Voto dei Fabrianesi alla Madonna del Buon Gesù.
Questa sacra Immagine del Buon Gesù dal 1456 protegge Fabriano. Nelle piogge torrenziali del 1496, nei terremoti del 1499, 1672 e 1703, ed anche nel 1997, ha protetto la nostra città e diocesi.
Il 2 febbraio del 1703 il consiglio comunale fece Voto che il 2 febbraio di ogni anno l’Immagine della Madonna del Buon Gesù fosse portata in processione con la partecipazione di tutti i consiglieri comunali, recanti in mano un cero acceso, fino alle Cattedrale di San Venanzio.
Ed eccoci, anche quest’anno, ad adempiere questo voto del Comune di Fabriano.
A questi ricordi storici quest’anno si può aggiungere un altro evento: la Consacrazione della città e diocesi alla Madonna del Buon Gesù, avvenuta l’8 settembre dell’anno scorso. Ricordate? E lì facemmo il proposito di recitare l’Angelus tutti i giorni e di rinnovare la consacrazione nelle celebrazioni mariane.
La Madonna del Buon Gesù ci è stata sempre Madre. A noi spetta di essere figli. Questa nostra città e diocesi potrà salvarsi dai mali che attualmente ci turbano, come la mancanza di lavoro e le incertezze sul futuro del lavoro stesso, il disfacimento delle famiglie, l’allontanamento dei giovani, la mancanza delle vocazioni. Sono mali non meno gravi di quelli subiti nella storia.
L’adempimento di quel voto, la consacrazione alla Madonna del Buon Gesù e l’auspicato restauro del suo santuario siano segni di gratitudine e di accorata domanda alla Madonna che ci liberi dai mali che ora ho presentato. Il grande poeta Dante scrive che se uno vuole una grazia e non ricorre a Maria è come se “vuol volar senz’ali”.
Come Vescovo e Pastore di questa città e diocesi chiedo a tutti di riprendere il cammino, storico, di affezione alla Madonna del Buon Gesù nei segni mariani quotidiani dell’Angelus, della solennizzazione delle sue feste e di adempimento del Voto, soprattutto da parte del comune di Fabriano, e dell’impegno di restauro del santuario.
Da Maria mi attendo tutto. Da voi, miei cari fratelli e sorelle di Fabriano, mi attendo maggiore attenzione a Colei che veramente vigila sulla nostra vita quotidiana, cittadina e diocesana e maggiore impegno alle proposte che la Chiesa ci presenta, come la preparazione al Congresso Eucaristico Nazionale. Diamo continuità alla affascinante riflessione del Cardinale di Bologna che abbiamo ascoltato la settimana scorsa e chiediamo al diacono Federico, che abbiamo accompagnato alla vita eterna,  che ci ottenga la grazia di nuove vocazioni alla vita consacrata, al diaconato e al sacerdozio.
Madre del Buon Gesù liberaci dai mali presenti!


                                                                              + Giancarlo Vecerrica