Lettera Diocesana Gennaio 2016

Carissimi sacerdoti!
Quanto desidero che i rapporti tra noi sacerdoti siano come quelli tra San Basilio Magno e San Gregorio Nazianzeno: “Ci guidava la stessa ansia di sapere, cosa fra tutte eccitatrice d’invidia; eppure fra noi nessuna invidia, si apprezzava invece l’emulazione. Questa era la nostra gara: non chi fosse il primo, ma chi permettesse all’altro di esserlo. Sembrava che avessimo un’unica anima in due corpi.” (Ufficio delle Letture del 2 gennaio)

Come mi piacerebbe vivere tra noi sacerdoti alla maniera delle indicazioni di San Paolo: “Rivestitevi, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi” (Col 3,12-13).

Carissimi fedeli!
Il mese di gennaio ci apre stabilmente alla partecipazione attiva all’Anno Santo della Misericordia, indetto e aperto da Papa Francesco. Sentiamoci tutti coinvolti e creativi! Vi ripresento parte della mia omelia del 13 dicembre 2015 all’apertura della Porta Santa nella nostra Cattedrale:

“Questa gioia per la presenza di Gesù, Dio con noi, ha un nome speciale: è la Misericordia. C’è gioia perché Dio ha misericordia verso di noi. Che ricchezza di profondità c’è in questa parola ‘misericordia’! Questa è novità assoluta e speciale della nostra fede cristiana: Dio si è incarnato. Non per una sua idea, ma per la sua passione misericordiosa verso di noi: Dio ha tanto amato il mondo da venirci subito a soccorrerci (cfr.Gv 3). Gesù è la misericordia del Padre, è il buon samaritano, che ci ha riaperto la porta del Paradiso.

Allora, Gesù è la Porta della mia vita per tutte le possibilità. È lui che mi cerca, mi accompagna e mi fa varcare questa soglia.

Papa Francesco ha detto: ‘La Chiesa ha bisogno di questo Anno Santo. La Chiesa ha bisogno di questo momento straordinario. Non dico: è buono per la Chiesa questo momento straordinario. Dico: la Chiesa ha bisogno di questo momento straordinario’. 

Cari amici, da oggi vogliamo risvegliare la coscienza, a volte distratta o presuntuosa, sul nostro bisogno di Gesù che viene a rialzarci, per ridarci tutte le possibilità.

Io oggi dico il mio grazie immenso a Gesù e a Papa Francesco che me lo ripropone, perché io sono un grande peccatore: ho bisogno della tua misericordia, caro Gesù! Voi, cari sacerdoti, da me molto amati, anche voi rendetevi conto dei vostri peccati: anche voi, da peccatori riconoscete di aver necessità di questa misericordia e sappiate donarla sempre, a tutte le ore, nel sacramento indispensabile e gioioso della Confessione, che vi raccomando caldamente. Voi, fedeli carissimi, giovani, adulti, anziani, vi percepite per quel che certamente siete? Vi sentite peccatori? Correte, in questo Anno Santo, al sacramento della Confessione: lì, Gesù, non il prete, vi dona la sua misericordia.

Chi non si innamora di Gesù così misericordioso?! Vorrei essere come San Francesco d’Assisi che quando pronunciava il nome di Gesù si leccava le labbra!”

Cari sacerdoti e cari fedeli, sosteniamoci nel tenere vive queste realtà commoventi e coinvolgenti. Affidiamo alla Madonna della Misericordia l’inizio dell’Anno Santo e l’inizio del nuovo anno 2016.                                        

+ Giancarlo Vecerrica