Lettera Diocesana Gennaio 2011



Carissimi
,
ho scritto ogni volta la lettera mensile sul tema dell’anno, che ci guida come
cammino insieme e come scuola di vita e di comunità. Cerco di appartenere a ciò che ci
proponiamo. Non si appartiene non appartenendo e andando per altra via!
Il Natale ci ha insegnato il sacrificio di tendere la vita verso una comune “direzione” e il mio
Messaggio natalizio aveva ed ha questo intento.

Quest’anno il tema di “Eucarestia e Condivisione” ci sta coinvolgendo, sulla scia delle proposte
dell’Assemblea Diocesana di ottobre, trascritte nel fascicolo-guida di questo anno.
Questa volta a me sta a cuore che ogni sacerdote o laico che intende servire la Chiesa abbia
dentro di sé tutto ciò che comunichiamo attraverso le iniziative:
1. I Sacerdoti siano appassionati all’Eucaristia. E questo, se c’è, si vede. Traspare.
Come? Studiando la Sacra Scrittura e il Magistero della Chiesa sull’Eucarestia;
celebrando, ogni giorno, la S. Messa innanzitutto per sé: celebrando si è toccati nel vivo
della nostra umanità e del nostro essere sacerdoti (pensate alle celebrazioni di certi
grandi Santi, ad esempio il S. Curato d’Ars, Padre Pio…); l’adorazione eucaristica tutti
i giorni, almeno per celebrare la Liturgia delle Ore davanti al Tabernacolo e per
dialogare a tu per tu con Gesù. I Sacerdoti senza l’ Eucaristia così vissuta si
impoveriscono sempre più.
2. I nostri laici impegnati ritrovino il gusto e la bellezza dell’Eucarestia.
Come? Tendendo alla Comunione quotidiana, anche con sacrificio; animando la S.
Messa domenicale; cercando di imparare l’Adorazione Eucaristica personale. Vi
trascrivo ciò che ho proposto all’apertura della Settimana Liturgica Nazionale: ora
capisco la sana “dottrina”, semplice ed immediata, dei santi popolari: San Giovanni
Bosco
educava conducendo i giovani ai Sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia;
tutto era verso questa unica direzione; tutto per l’Eucarestia! San Giovanni Maria
Vianney
educava attraendo a Gesù. Rileggendo l’aneddoto famoso del contadino che
prima e dopo il lavoro si recava in Chiesa, ho trovato un testo, per me inedito, nel
quale il curato d’Ars riporta la spiegazione, molto commovente, del contadino stesso:
Sono qui per stare con Lui e Lui con me. Ogni giorno abbiamo un appuntamento io e
Lui, e per ore siamo in silenzio, poi corro nei campi e lavoro con gioia, torno a casa e
dono alla mia sposa e alla mia famiglia la gioia che Lui mi dà. Non posso fare a meno
di Lui. Viviamo insieme e sa, padre, qual è il bello di tutto questo? Che facciamo tutto
insieme e la mia vita scorre insieme a Lui nella grazia e nella gioia, anche se sono un
povero contadino. Sapesse che gioia stare con Lui e ogni giorno adorarlo …
”.
Amici, oh, quanto Gesù nel Vangelo ci ha testimoniato e parlato sulla preghiera personale e sul
rapporto personale con il Padre celeste! Quanti santi e sante hanno compiuto opere
straordinarie di carità, partendo da ore e ore vissute con Gesù, presente nell’Eucaristia e
vivendo intensamente la celebrazione della S. Messa!
Non è moralismo questa mia accorata raccomandazione, ma è necessità, è urgenza, è tutto.
Condividere è vivere l’Eucarestia intensamente!
Rinnoviamo la Consacrazione alla Madonna del Buon Gesù, soprattutto con la proposta
quotidiana della recita dell’Angelus.
Vi ringrazio per le vostre testimonianze su come vivete la S. Messa e l’adorazione.
Vi ringrazio anche per le tante vostre manifestazioni di affetto al Vescovo, nel segno della comunione.
Vi attendo ai tanti incontri di questo mese dell’anno 2011 e vi auguro di crescere sempre “in sapienza, età e grazia davanti a  Dio e agli uomini” (Lc 2,52)


                                                                             + Giancarlo Vecerrica