“La voce di questa bambina è tra le più belle di quel desiderio dei più piccoli di voler ricostruire ciò che è stato tolto dal terremoto – case, giochi, strade e chiese, soprattutto queste ultime a loro mancano tanto – , e che parla a tutti di generosità e apertura evangelica”. Con queste parole colme di gratitudine e speranza l’arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, Francesco Massara, commenta a “L’Osservatore Romano” il conferimento a Maria Gabriella Lucarini, 11 anni, dell’attestato di onore “alfiere della Repubblica italiana” da parte del presidente Sergio Mattarella, insieme ad altri 25 giovani distintisi per azioni coraggiose e solidali. “Per l’attaccamento dimostrato a Camerino, città nella quale è cresciuta e di cui è diventata, dopo il terremoto, testimone della volontà di ricostruzione”, recita la motivazione.
La lieta notizia è stata comunicata proprio dal presule alla mamma della piccola, Liliana, che ha subito reso partecipe la figlia, impegnata con le lezioni on line a causa della chiusura scolastica imposta dal coronavirus. “Una gioia enorme che ci ha emozionato enormemente – ci spiega la signora Liliana – in quanto assolutamente inaspettata e che riconosce la grande e contagiosa forza d’animo di Maria Gabriella”.
Che di fronte alle macerie, non solo quelle lasciate dal sisma del 2016 ma anche quelle presenti nello spirito di molti suoi concittadini, non è mai arretrata di un passo non volendo mai abbandonare la città, i suoi compagni, la sua maestra anche dopo il trasferimento sulla costa in seguito all’inagibilità della sua casa. E così il forte legame con la sua Camerino si è tradotto in una lettera, scritta all’età di sette anni, in cui esprimeva la ferma volontà di ricostruire la città “con le mie mani e ci saranno anche quelle dei miei amici che non ti lasceranno sola. Per me sei importantissima e non lascerò che il terremoto ti distrugga un’altra volta. Ti ringrazio per le belle risate che abbiamo fatto insieme, ti ringrazio per avermi fatto camminare sulle tue strade e continuerò a camminarci fino alla fine dei miei giorni”.
Un atto d’amore, di giovane ma edificante sensibilità, che è diventato un simbolo e ha avuto un’eco anche fuori dal territorio italiano. Ma soprattutto ha avuto un lettore speciale, Papa Francesco, al quale è stata consegnata in occasione della sua visita al comune nel giugno del 2019. “Maria Gabriella – rivela mamma Liliana – sapendo del suo arrivo mi ha chiesto di partire alle tre di notte da Castelraimondo, il paese nel quale ora viviamo, per giungere a Camerino, ospiti di amici e indisturbati visti i divieti di inagibilità, in modo da consegnare personalmente e senza problemi la missiva al Pontefice”. Questa la caparbietà spirituale, la tenacia e grandezza d’animo di un’undicenne capace di “un’apertura evangelica che manifesta una profonda testimonianza di fede” sottolinea monsignor Massara. “Maria Gabriella ha una forza interiore che non la fa fermare davanti a niente. Ha mille interessi e attività, è chierichetto insieme al fratello gemello Pietro Paolo, impegnata con gli scout e nello sport, ama la danza. Il suo – prosegue Massara – è un continuo esprimere positività portando sempre avanti le cose in cui crede. Ciò pero non le impedisce di vivere appieno al sua fanciullezza, arricchita da un’attenzione e una cura per ogni tipo di bisogno espresso dagli altri: è questa la sua missione più pura”. Ad esempio, rivela la signora Liliana, “partecipa ad ogni manifestazione nazionale in cui si chiede un maggiore intervento delle autorità per accelerare la ricostruzione che a Camerino è ancora sostanzialmente ferma; si fa in quattro per aiutare i compagni in difficoltà con lo studio delle materie o quando il collegamento internet presenta qualche problema.Da grande Maria Gabriella vuole diventare magistrato per combattere le tante ingiustizie e realizzare un mondo migliore”.
Con il suo entusiasmo, con il suo rispetto per tutte le persone Maria Gabriella ci invita implicitamente anche a “riflettere sul nostro percorso attuale di umanità, sulle nostre carenze” e a “indagare” su come un cuore di fanciullo possa far suscitare sentimenti così forti e insegnamenti così grandi. Operare per colmare piccole o grandi difficoltà, piccoli o grandi dolori è un comandamento che lei ha posto davanti alla sua sofferenza più grande, rappresentata dalla morte del papà pochi mesi prima del terremoto. Anzi è lui, è sicura, a guidarla “da lassù” incoraggiandola nella sua dedizione al prossimo. “Quando osserva il cielo stellato – spiega la mamma – indica sempre una stella precisando che quella è il suo papà che, insieme a me, le ha insegnato i valori cristiani fin da piccola. Ma lo fa senza tristezza, con occhi che brillano di amore puro verso il Signore”. Un papà che svolgeva la professione di medico e che rivive nella figlia in quella scelta di avere cura degli altri osserva l’arcivescovo di Camerino – San Severino Marche. “La bambina mi ha confidato che se lui fosse ancora vivo starebbe accanto ai malati di coronavirus per farli guarire tutti. Tutte le sere lei rivolge una preghiera all’immagine della Madonna della fiducia che le ho regalato io e che si venera da quasi due secoli nel Pontificio seminario romano maggiore. La famiglia ha contribuito molto alla formazione cattolica di Maria Gabriella creando le basi di un’energia spirituale straordinaria che trascina i più grandi affascinati dal suo esempio. Il tutto – prosegue il presule – permeato di gioia e di speranza per il futuro anche se i giovani come lei sono il presente”.
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