Omelia del Vescovo nell’Ordinazione del Diacono Permanente Gabriele Ronchtti

Omelia del Vescovo
Ordinazione del Diacono Permanente Gabriele Ronchetti
Cattedrale 25 gennaio 2016

È bello che il nostro Consiglio Presbiterale abbia stabilito che il giorno dell’Ordinazione per il Diaconato Permanente rimanga il 25 gennaio, come fu la prima volta in questa Cattedrale nel 2007.

Questa festa della Conversione di San Paolo ci apre a comprendere che la vita è vocazione a servire Gesù nella sua Chiesa. San Paolo è a buon diritto annoverato fra gli Apostoli: Gesù risorto ha scelto di mostrarsi a lui, per affidargli personalmente la missione di diffondere il Vangelo.

Visione, Vocazione, Missione: ecco i tre requisiti essenziali che Paolo condivide con i dodici Apostoli.

Caro Gabriele, per te ora ci sono le stesse tre realtà:

 

  1. C’è la Visione anche per te. Gesù si presenta a San Paolo e svolge un dialogo diretto e personale e da qui parte un cambiamento radicale nella sua vita, ed ora anche per te.
    E’ proprio vero ciò che Papa Francesco ha detto ai genitori battezzando i loro figli: “La fede cristiana è una eredità, è come una catena”. La Visione con il dialogo di Gesù è questo punto di partenza per una Chiesa che continua. La visione è l’incontro con Gesù. La Chiesa è il corpo vivo di Gesù che cresce, chiama, dialoga. Caro Gabriele, coltiva questa fede, questo incontro con Gesù, questa visione di Gesù che ascolti e segui con il cuore gonfio di commozione, così come raccomanda la lettera agli Ebrei (3,1): “Perciò, fratelli santi, partecipi di una vocazione celeste, fissate bene lo sguardo in Gesù, l’apostolo e sommo sacerdote della fede che noi professiamo”.
    Per gustare questa visione nell’ascolto di Gesù, come San Paolo ebbe il sacerdote Anania, tu hai la fede di tua moglie Lucia, la vita della tua parrocchia della Misericordia, la sequela degli Oblati secolari del Monastero di San Silvestro e in particolare hai la vita del nostro bel presbiterio diocesano e della comunità dei Diaconi permanenti.
  2. La seconda parola di questa festa è la Vocazione. San Paolo risponde alla chiamata di Gesù: “Che devo fare, Signore?”. E Gesù gli dice: “Alzati e prosegui verso Damasco; là ti verrà detto quello che è stabilito che tu faccia”. Ecco la vocazione! Che grazia è averla e essere scelto per fare ciò che vuole Gesù. Nel 2010 avevo proposto il tema affascinante della “vita come vocazione” e scrivevo in questa lettera pastorale: la vocazione è strettamente legata alla nostra felicità a cui Dio ci chiama. Sempre mi sono dedicato a questo tema e alla valorizzazione di tutte le vocazioni. E tu, caro Gabriele, riconosci di avere tutto per la tua felicità, potendo servire le due vocazioni essenziali: quella al matrimonio e quella al ministero.
  3. La terza parola di questa festa è la Missione. La Visione e la Vocazione sono per la Missione, per donare a tutti la felicità, per vivere la “Chiesa in uscita”. Dio, nella Rivelazione ebraico-cristiana, chiama sempre per un compito, per una Missione verso gli altri.
    La tua Missione è servire questa Chiesa particolare, essendo sempre immerso nella Visione e Vocazione di Gesù, come è vissuto San Paolo. Soprattutto, ti raccomando la Missione verso i giovani, che sono i nuovi poveri di oggi. Questa è un’altra caratteristica della nostra Chiesa: la passione per comunicare Gesù ai giovani, che sono il nostro futuro. Così continuerai l’impegno nella Pastorale giovanile-vocazionale aprendo ai giovani la prospettiva affascinante e creativa della vita come vocazione. 

 

Visione, Vocazione, Missione: come per San Paolo, per te siano le parole-guida per il tuo nuovo Ministero diaconale. In questo Anno Santo della Misericordia ti siano di guida gli esempi della Madonna e di San Paolo, che sono la testimonianza di come vivere queste tre parole. Mi impressiona sempre come la Madonna e San Paolo hanno vissuto e comunicato la misericordia di Dio con la tenerezza di una madre e di un padre, trattavano tutto con una tenerezza inimmaginabile.

Ringrazio tutti coloro che ti hanno accompagnato in questi sette anni di preparazione, dai professori della nostra Scuola Teologica Diocesana e dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose, ai tuoi Parroci don Luigi e don Umberto, ai Monaci di San Silvestro e soprattutto a Lucia tua moglie. E sono grato a don Lorenzo Paglioni che ti ha guidato in questi anni, come sta guidando i nuovi aspiranti al Diaconato.

Ringrazio i nostri attuali Diaconi permanenti e tutti il Presbiterio che ti accoglie.

Ora, senti e gusta questo momento come la Visione di Gesù per te, che ti apre alla Vocazione e alla Missione di donare la misericordia di Gesù.

Tutti noi viviamo questa celebrazione con gratitudine, con curiosità e con il desiderio di immergerci in questa avventura di felicità a cui Gesù chiama anche noi.

+ Giancarlo Vecerrica