Lettera del Santo Padre

AL VENERABILE FRATELLO
GIANCARLO VECERRICA
VESCOVO DI FABRIANO – MATELICA

 

A te, Venerabile Fratello, per dono dell’amorevole Dio, che nel prossimo mese di Maggio celebrerai il giubileo d’oro del tuo Sacerdozio, di cuore inviamo queste Lettere per confidarti i gioiosi sensi del Nostro animo e nello stesso tempo per manifestarti la fraterna comunione per la quale ci uniamo nell’Episcopato.

E poiché abbiamo appreso che tu ti sei applicato nell’espletare il ministero con ardente zelo, in questa occasione desideriamo congratularci con te per i molteplici lavori svolti e ricordare i particolari momenti del tuo apostolato.

Giovane, sentendoti chiamato al servizio di Dio e degli uomini, dopo aver completato i sacri corsi degli studi nel Seminario di Macerata, ai quali è seguito poi qui a Roma presso il Pontificio Ateneo Salesiano il diploma di particolare esperienza nella Pedagogia Catechetica, ricevesti il sacerdozio per la diocesi di Macerata, che poi è stata unita con le altre Sedi Episcopali, lavorando tra l’altro come Vicario del parroco, Insegnante di religione nel Liceo Classico “G. Leopardi”, Cappellano del Convitto Nazionale, Responsabile Regionale di alcune associazioni e così del Collegio dei Consultori della Pastorale dei giovani, Segretario generale della Curia diocesana, Membro della Commissione Presbiterale Regionale e Rettore della chiesa “S. Maria della Porta”, cappella degli studi dell’Università.

Nel mese di Dicembre del 2002 il santo Giovanni Paolo II, Nostro Predecessore, te, munito delle doti richieste ed esperto dei problemi ecclesiastici, nominò Vescovo di Fabiano – Matelica, che ora reggi.

Nel compiere l’ufficio pastorale, con la fiducia in Dio e con lo spirito di servizio, dotato di buon discernimento, affidabilità, tenacia, diligenza e rispetto verso tutti, ti sei impegnato perché i fedeli a te affidati fossero solleciti nella carità, lieti nella speranza, solidi nella ferma fede, e assidui alle mense del pane e del Verbo divino, “per quod omnia facta sunt” (Gaudium et spes, 38).

Inoltre abbiamo conosciuto la tua opera assidua per visitare le parrocchie e per instaurare il colloquio con i sacerdoti, i religiosi e i Cristiani laici, per svolgere il compito di Delegato per la Pastorale cura dei giovani nella Conferenza Episcopale Picena e l’ufficio di Membro della Commissione Pastorale dei Laici nella Conferenza Episcopale Italiana: di tutti questi servizi ti onoriamo con meritata e dovuta lode.

Ricordando quindi la così felice memoria del tuo Sacerdozio, Venerabile Fratello, circondato dalla gioiosa corona del clero e del popolo, gioisci in Dio, che ti ha arricchito di doni celesti, pronunciando grato questo cantico di lode: “Benedici il Signore, anima mia… Voglio cantare al Signore finché ho vita, cantare al mio Dio, finché esisto” (Ps. 104, 1.33).

Del resto sappi che Noi, Successori del beato Pietro e Vicario di Cristo, in quel giorno solenne saremo presenti con animo memore e soprattutto con le preghiere, con le quali al Buon Pastore, con la protezione della Nostra Signora di Loreto, Madre celeste e Regina, per te, benemerito Presule, con forza chiediamo doni celesti e anni pieni di gioia, consolazione e pace.

Comunicate queste cose, a te, Venerabile fratello, e per te, a codesta comunità affettuosamente impartiamo l’Apostolica Benedizione, chiedendo preghiere per noi e per il Nostro Ministero Petrino.

Siano sempre con Voi, carissimi Figli del Piceno, i più eccellenti doni dello Spirito Santo, il quale riempia i vostri cuori della stessa carità di Dio (cfr. Rom. 5,5).

Dal Vaticano, giorno 21 del mese di Aprile, dell’anno 2015, terzo del Nostro Pontificato.

Francesco