Prolusione del direttore della Scuola Teologica Diocesana, diacono Enrico Pierosara

Cari amici,

mi piace ogni anno, inaugurando un nuovo anno accademico della nostra scuola, lasciarvi alcuni pensieri, alcune riflessioni che possano essere di stimolo al vostro impegno di studio della teologia, che  significa “discorso su Dio, indagine su Dio”, ma anche  traducibile con un genitivo: “discorso di Dio”.   E’ infatti il desiderio di conoscere Dio, di indagare il suo mistero  per quanto possibile a noi, di ascoltare Dio,  vi ha certamente spinto ad iscrivervi a questa scuola.  Ho voluto riflettere su questa parola, capirne la semantica più profonda, per dare un senso più consapevole a questi nostri studi.  

 Il primo che ha utilizzato la parola “teologia” è stato Platone , nel IV secolo a.c. nel  2° capitolo della sua “Repubblica  ed è inteso in questo contesto, come sinonimo di  «mitologia», racconti mitologici  per il popolo in vista della costruzione di uno stato ideale.  A causa di questa origine pagana del termine ci fu da parte dei primi scrittori cristiani una certa difficoltà all’utilizzo di questo termine, infatti parlando della fede cristiana, si preferisce parlare di “vera filosofia”, termine usato dal grande filosofo cristiano Giustino.  Dobbiamo arrivare ad Origene, siamo nel II secolo dell’era cristiana, perché il sostantivo teologia entri anche nella cultura cristiana e si arricchisca di significato come “conoscenza della fede in Dio attraverso il Logos”, quindi non una ricerca o studio puramente intellettuale, ma unione e comunione con il Logos.  Si tratta naturalmente del “Logos” di cui parla Giovanni nel prologo al suo vangelo.: “il Logos che era presso Dio e che era Dio” (Gv 1,1), che vuole entrare in comunione diretta con l’uomo, infatti “il Logos divenne carne e pose la sua tenda in mezzo a noi»  cito Giovanni (Gv 1,14)..  Altrettanto bella e significativa è la definizione della teologia dataci da San Tommaso nella sua “Summa Theologica”: “«Era necessario per la salvezza dell‘uomo che, oltre alle discipline filosofiche oggetto di indagine razionale, ci fosse un‘altra dottrina procedente dalla divina rivelazione. Prima di tutto perché l‘uomo è ordinato a Dio come a un fine che supera la capacità della ragione..… per la salvezza dell‘uomo fu necessario che mediante la divina rivelazione gli fossero fatte conoscere cose superiori alla ragione umana”  Vedremo poi a quale fine è ordinato l’uomo dall’intervento di Dio nella nostra storia.  Utile poi anche la definizione di teologia data da uno dei maggiori umanisti del XVI secolo, Erasmo da Rotterdam secondo cui la teologia deve essere puro ascolto della Parola, Parola con la P maiuscola, del Logos cioè, più che un discorso dell’uomo su Dio. Dice Erasmo che Essa, la Teologia,  coinvolge tutta la persona quindi anche l’affettività e non solo l’intelletto, lo studio della teologia per Erasmo è uno dei modi di mettersi alla sequela di Cristo.