Saluto del Vescovo Mons. Giancarlo Vecerrica all’inizio della Concelebrazione Eucaristica per la festa del Patrono.


Eminenza Carissima Card. Elio Sgreccia.
A nome di tutta la Diocesi sono lieto di accoglierLa in questa nostra splendida Cattedrale, centro e segno della comunione ecclesiale attorno al Vescovo.


1. Siamo lieti che il Santo Padre Benedetto XVI l’ha elevata alla dignità cardinalizia sia perché è un uomo della nostra terra marchigiana, proprio al confine della nostra Diocesi; sia per la Sua intensa e forte capacità educativa, soprattutto nel Seminario Regionale: quanti nostri Sacerdoti sono stati tirati su da Lei, e che preti abbiamo!; e sia, soprattutto, per la Sua genialità nell’inventare la Bioetica autentica, capace di  abbracciare tutto l’umano nei suoi valori sia umani che cristiani, con la pubblicazione dell’ “Enciclopedia di Bioetica”. Quanto la Chiesa e quanto la scienza Le sono debitrici!


2. Siamo lieti che è venuto a presiedere la Concelebrazione Eucaristica nella festa del nostro Patrono di Fabriano e della Diocesi Fabriano-Matelica, la Natività di San Giovanni Battista.
I nostri padri ci hanno tramandato questo Patrono, proprio per la sua nascita prodigiosa, perché sia un segno che siamo chiamati ad invocarLo per i nuovi concepimenti e le nuove nascite, per i nostri ragazzi e per i giovani. E’ un Patrono che ci impegna sul versante delle nascite e della speranza verso il futuro.
Siamo chiamati ad invocare e lavorare sulle speranze umane, le quali oggi sembrano oppresse: la nostra Chiesa locale si impegna su questo bisogno della speranza da ridare al nostro popolo, ridonando la dignità del lavoro a chi l’ha perso o non riesce a trovarlo. Il nostro dolore è non tanto la precarietà del posto di lavoro che oggi imperversa in tutta Italia e nel mondo, ma il fatto che a noi non vengono date le possibilità di creare e inventare nuove forme di lavoro dall’agricoltura all’artigianato, dalle piccole industrie alle cooperative sociali.
La nostra Chiesa continuerà a lottare per superare il precariato della fede e del lavoro, invitando a ritornare all’Eucaristia, impegnandosi ad invogliare i giovani a ritornare e restare su questo territorio e a riabilitare e incentivare le nostre realtà produttive del centro Italia, contro la tendenza a discutere solo di nord e sud Italia.


3. Siamo lieti che è venuto a darci coraggio per prepararci al dono del Congresso Eucaristico Nazionale che si svolgerà ad Ancona dal 3 all’11 settembre e, in particolare, qui a Fabriano il 7 settembre 2011.
L’Eucaristia ci rende presente l’Artefice dell’umano, Gesù, Figlio di Dio. Se rimettiamo l’Eucaristia al centro della vita di comunità e di famiglia, di studio e di lavoro e delle attività culturali, sociali e politiche si rinasce umanamente. Se la Messa domenicale viene vissuta e partecipata, la nostra società certamente ritornerà più cristiana, e cioè più umana, ritornerà tra noi la civiltà della fraternità.


Grazie, Eminenza carissima! Ci impegniamo a  pregare per il Santo Padre e per Lei, suo collaboratore.


                                                                                                + Giancarlo Vecerrica