1- Itinerario natalizio.
Il mese di dicembre è un periodo particolare: capita di vedere tante persone correre, camminare velocemente a testa bassa, parlare al cellulare, mentre si tenta di scorgere nelle vetrine dei negozi l’offerta migliore per poter comprare i regali.
A Natale si corre in tante direzioni, ma in realtà c’è un’unica direzione che dà senso a tutte le altre: Gesù, Dio fatto uomo.
Sentite, cari amici, cosa dice Papa Benedetto XVI nel libro “Luce del mondo”: “Tutta la mia vita è stata attraversata da un filo conduttore, questo: il Cristianesimo dà gioia, allarga gli orizzonti”.
Gesù è l’unica vera novità apparsa nella storia.
E stiamo parlando di Dio.
Riuscite ad immaginarlo? C’è da perdere la testa di fronte a questa realtà così sterminata! Eppure, questo Dio veramente si è fatto uomo ed è entrato nella storia per sanarla dal di dentro. Questo è il fatto enorme! Non si spiega la storia di Gesù a partire soltanto dalla sua umanità. È la relazione con Gesù, con Dio fatto uomo, che riempie e colma l’esigenza di pienezza che è dentro ognuno di noi.
2 – L’ inquietudine più grande dell’uomo.
La filosofia aristotelica, ci ricorda la meditazione di Benedetto XVI all’inizio del Sinodo per il Medio Oriente, – meditazione che citerò spesso in questo messaggio – afferma che “tra Dio e l’uomo esiste solo una relazione non reciproca: l’uomo si riferisce a Dio, ma Dio, l’Eterno, è in sé, non cambia; non può avere oggi questa e domani un’altra relazione”.
Noi abbiamo bisogno di incontrare Qualcuno che ci prenda per mano e ci conduca verso la felicità. Tutto il nostro essere attende continuamente questo incontro.
L’attesa, infatti, ci rende liberi dentro. Se sappiamo aspettare finché il nostro bisogno sia soddisfatto, siamo in grado di sopportare anche la tensione che l’attesa suscita in noi. L’attesa ci mostra che il nostro vero essere deve esserci donato.
3 – L’avventura di amore di Dio nella storia.
Ed ecco la novità: Dio, continua il Papa nella sua riflessione, “non è rimasto in sé: è uscito da sé, si è unito talmente, così radicalmente con quest’uomo, Gesù, che quest’uomo Gesù è Dio, e se parliamo di Lui, possiamo sempre anche parlare di Dio. Non è nato solo un uomo che aveva a che fare con Dio, ma in Lui è nato Dio sulla Terra. Dio è uscito da sé”.
Con l’incarnazione, dice il Papa, tutto “è cambiato radicalmente, perché Dio ci ha attirato in se stesso e Dio in se stesso è relazione e ci fa partecipare nella sua relazione interiore. Così… siamo in relazione con noi. In quel momento Dio voleva essere nato da una donna ed essere sempre se stesso: questo è il grande avvenimento”.
È l’avventura d’amore in cui Dio ha voluto scommettere.
Dio non è “il grande sconosciuto”: si è incarnato per “ricapitolare in sè tutto il mondo”; con la nascita di Cristo inizia il momento della chiamata, della costruzione del suo Corpo, della santa Chiesa. Il Natale è una festa seria, è una festa piena di gioia ed è una festa “drammaticamente attuale”: con il Cristianesimo, con la Chiesa, entra nel mondo una novità “che fa nuove tutte le cose” (Ap. 21,5).
4 – Come può il Natale arrivare a noi?
Il Papa così ci risponde: “nel primo capitolo del Vangelo (di Luca) lo Spirito Santo viene su Maria e così partorisce e ci dona il Figlio di Dio. Nel primo capitolo degli Atti degli Apostoli Maria è al centro dei discepoli di Gesù che pregano tutti insieme. E’ così che dalla Chiesa credente, con Maria nel centro, nasce la Chiesa, il Corpo di Cristo. Questa duplice nascita è l’unica nascita del Christus totus, del Cristo che abbraccia il mondo e noi tutti. Nascita a Betlemme, nascita nel Cenacolo. Nascita di Gesù Bambino, nascita del Corpo di Cristo, della Chiesa. Sono due avvenimenti o un unico avvenimento”.
La Chiesa crea novità, ci rende capaci di appassionarci all’umano, perché ci rende Cristo contemporaneo.
Riprendiamo in mano la Bibbia, facciamoci stupire dalle parole del Vangelo: così potremmo scoprire e capire il fascino e la grandezza della novità della nascita di Cristo che abbraccia tutti. La nascita del Corpo di Cristo, della Chiesa, ci rende Dio vicino, amico con cui possiamo parlare, con-fidarci e af-fidarci: solo con Dio vicino possiamo vincere le nostre paure e non cadere nella disperazione; solo l’amicizia di Dio ci permette di affrontare meglio la crisi familiare e giovanile, sociale e lavorativa.
Le mie proposte al mondo del lavoro in crisi nascono da questa mia consapevolezza: insieme,
con la fede viva si può rimanere nella famiglia, nella scuola, nei posti di lavoro, in modo “sempre nuovo”, con uno spirito di creatività che permetta la costruzione di nuove comunità, nuove cooperative, nel riprendere la passione per l’agricoltura e l’artigianato, valorizzando il turismo religioso e civile. Gesù è in mezzo a noi per renderci sempre più umani e creativi.
Ai giovani prego di rimanere dentro la Chiesa, per essere capaci di cose grandi!
5 – Che fascino questo itinerario natalizio!
Attraverso il Corpo della Chiesa, che è il Corpo di Cristo, datoci da Maria, possiamo diventare amici di Dio già oggi, su questa Terra: possiamo tutti, cari amici, instaurare una relazione con Dio. Il mio invito è a “verificare” questo itinerario, in maniera reale, concreta, personale e con la propria famiglia, con i propri amici e con la propria comunità.
Vicini o lontani dalla Chiesa, ragazzi, giovani, adulti e anziani, possiamo ritrovarci, fedelmente e insieme, alla Messa domenicale, per dire come gli Apostoli: “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che Tu sei il Figlio di Dio” (Gv 6, 68-70).
Già all’inizio del suo Pontificato, il Papa così aveva scritto la sua meraviglia del Natale ai giovani: “Inconcepibile grandezza di un Dio che si è abbassato fino al punto di mostrarsi nella mangiatoia e darsi come cibo sull’altare!”.
Il Natale, lo ripeto, è una festa seria: come dice Giovanni Papini, “anche se Cristo nascesse mille e diecimila volte a Betlemme, a nulla ti gioverà se non nasce almeno una volta nel tuo cuore e nella tua vita. Ma come potrà accadere questa nascita interiore? Questo miracolo nuovo non è impossibile; purchè sia desiderato, purchè sia cercato, purchè sia voluto, purchè sia aspettato, purchè si voglia far Natale”.
Ricordo con commozione il grande evento che abbiamo vissuto nel 2010: la Consacrazione della diocesi alla Madonna del Buon Gesù, nostra Patrona, avvenuta l’8 settembre; e anticipo, inoltre, i due grandi appuntamenti del 2011: dal 15 al 21 agosto la Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid; dal 3 all’11 settembre il Congresso Eucaristico Nazionale, che si terrà nella metropolìa di Ancona.
Senza Maria non c’è Dio tra noi. Allora, con Maria, auguro buon itinerario natalizio a tutti!
Nello scambio degli auguri attendo il racconto delle vostre esperienze sulla verifica del fascino di questo cammino al Natale e, perciò, a tutto il nuovo anno 2011!
+ Giancarlo Vecerrica
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