Omelia del Vescovo in ricordo della morte di Mons. Luigi Giussani

Lunedì 8 febbraio 2016 ore 21,30 – Chiesa di San Filippo
In ricordo della morte di Mons. Luigi Giussani
e del Riconoscimento Pontificio della Fraternità di “Comunione e Liberazione”

Le Letture di oggi (1 Re 8,1-13 e Mc 6,53-56) indicano il centro della vita per tutto il popolo: la 1a Lettura indica la centralità del tempio: Salomone convoca tutto il popolo per vivere di questo rapporto tra la vita e il tempio; il Vangelo ci presenta la centralità del nuovo tempio, che è Cristo, che attrae tutto il popolo, soprattutto chi ha domande vere per la vita.

Oggi, con questo tipo di mentalità che decentra tutto, quanto è importante aiutare il popolo a riporre al centro Gesù, unica e vera attrazione!

Papa Francesco sta svolgendo questa missione, soprattutto ora con l’Anno Santo della Misericordia: “non è tempo per distrazione, ma per riconoscere l’essenziale” (MV).

Noi abbiamo avuto la grazia del Movimento per non frantumarci in una fede generica, ritrovando la centralità di Gesù.

Giussani è stato, ed è, questa possibilità. Già nel primo incontro mi aveva sconvolto e commosso, come era accaduto alla gente del Vangelo di oggi, che accorrendo a Gesù portava i loro malati e le loro domande.

L’originalità dell’educazione alla fede di don Giussani oggi è straordinariamente attuale. “La fede in Dio è la fede in Cristo:«perché Cristo è tutto in tutti»” (Cfr.Col 3,11).

Gesù è entrato nel mondo comunicando se stesso, il suo mistero e la sua missione: “Io sono venuto perché abbiate la vita” (Cfr. Gv 10,10).

Se vogliamo conoscere il Mistero, Dio, lo possiamo fare solo attraverso Gesù, che è la manifestazione del Padre (Gv 4,9): “Cristo ieri, oggi e sempre” (Eb 13,8).

La inincidenza del cristianesimo di oggi è qui: una fede generica nei confronti di Dio che non porta nessuna novità e che fa rincorrere strade diverse.

La nostra fede invece – e di questo ha bisogno il mondo confuso di oggi – è in Cristo, “L’Uomo attraverso cui il Mistero si è rivelato” (Giussani).

La fede in Gesù rende tutto più chiaro il senso religioso della vita che mai si spegne, ma che ora viene sempre più tradito e travisato.

L’attualità di don Giussani è questa: di aver riportato Gesù al centro e da questo centro ritrovato fare scaturire la mentalità per una nuova e vera moralità umana.

Il riconoscimento amoroso di questa Presenza fa scaturire la vita nella giustizia e nella carità: con Gesù presente ci si appassiona ad annunciarlo a tutti, perché Gesù si pone come risposta a ciò che è ognuno.

Se Gesù è la Persona che ci attrae, noi lo proponiamo a tutti con la nostra qualità di vita. E di questo oggi c’è molto bisogno. Gesù, se c’è, se è nominato, è puro nome. Invece, Gesù è vita nuova, è amore, è donazione, è misericordia, è carità in atto, è fantasia di opere di misericordia. Miei cari amici di CL della nostra bella Diocesi: prendete questa mia riflessione come entusiasmo, in quanto, verso di noi c’è sempre una grande attesa e un gran desiderio. Chiediamo questa sera che Gesù accolga in Paradiso, tra i santi, il nostro grande Padre don Giussani e a noi, per l’intercessione della Madonna rinnovi questo entusiasmo, puro e semplice, di diventare come ci vuole il Papa: “discepoli missionari di Gesù”!

+ Giancarlo Vecerrica