Solennità della nascita di San Giovanni Battista, Patrono della Diocesi Omelia del Vescovo

“Che sarà mai questo bambino?”, dicevano quelli che festeggiavano la nascita di Giovanni Battista.  La grandezza di questo bambino sta in ciò che ci ha detto il Vangelo:  “Giovanni cresceva e si fortificava nello spirito”. Che bella figura ci hanno consegnato i nostri Padri, che bella azione compiono gli amici del Palio nel tenere viva questa festa del Patrono San Giovanni Battista, che bella proposta della Chiesa quella di festeggiare la nascita, e non la morte, di San Giovanni Battista! Come sarebbe bello se tutte le famiglie si sentissero libere e gioiose nel poter far nascere più bambini, e magari anche dare loro questo bel nome, e potessero tirarli su e farli crescere fortificandoli nello spirito! Riprendiamo la responsabilità, la bellezza e la costanza dell’educazione cristiana dei bambini, dei ragazzi e dei giovani. Qui siamo tutti in causa: famiglia, chiesa, società, scuola, lavoro e realtà sociali.

San Giovanni Battista, un bambino venuto da Dio. I suoi genitori, Elisabetta e Zaccaria, vecchi, lo hanno accolto dalla promessa di Dio. Dio è sempre il protagonista della vita, non c’è vita senza Dio. Con la preghiera tutto è possibile. La preghiera era l’asse portante della vita di Gesù stesso, come anche di Giovanni Battista. Gesù cominciò la vita pubblica con 40 giorni di orazione nel deserto e pregò fin sulla croce. San Tommaso d’Aquino, considerato il maggior teologo della Chiesa, metteva la testa nel tabernacolo e  solo dopo scriveva. Santa Caterina da Siena stava ore in contemplazione e, pur essendo illetterata, cambiò la storia dell’Italia e del mondo. La preghiera è identificazione: Gesù scambia il suo cuore con il cuore di Caterina e allora Caterina potrà dire al Papa e a ognuno di noi: “Se sarete ciò che dovete essere, metterete fuoco in Italia e nel mondo intero”.
La beata madre Teresa di Calcutta raccoglieva i poveri disgraziati dopo ore di adorazione eucaristica. San Giovanni Paolo II pregava ore anche di notte, prostrato sul pavimento. Papa Francesco si alza alle 4,45 per poter vivere ore di preghiera al mattino.
La cultura occidentale ha spento lo stile di vita dei cristiani, ma se i cristiani pregano  possono diventare fonti luminose d’amore e libertà. Se io non prego, a nulla mi serve l’attivismo proprio di una cultura che privilegia il fare. Gesù ha detto: “Senza di me non potete fare niente” e niente non vuol dire “qualcosa”, vuol dire “niente”. Devo dedicare tempo alla preghiera per trasformare la mia attività in esercizio di amore e di servizio, come hanno fatto Gesù e i suoi Santi. Gli oppositori portano tristezza e oppressione; i cristiani portano luce e calore. Se preghi, anche tu metterai fuoco in Italia e nel mondo, potrai diventare grande, santo, benefattore e protettore del popolo.

Giovanni Battista, un ragazzo che “cresceva e si fortificava nello spirito”. E’ lo spirito di Dio che dà vita, tutto il resto, senza spirito, è destinato a corrompersi. Si può salvare solo ciò che è vissuto nella immersione nella vita dello spirito. Quale educazione spirituale diamo in famiglia, nella scuola, nelle relazioni umane? Per crescere nello spirito occorre la virtù della fortezza, dono dello Spirito Santo. Oggi c’è bisogno di uomini e donne forti, nello spirito e non nei muscoli. Oggi a Fabriano, c’è bisogno di carismatici veri, personalità cristiane nuove e creative.

Giovanni Battista, un uomo, grande benefattore dell’umanità. Gesù dirà di lui: “Non è nato un uomo più grande di lui”. Perché? Perché ha preparato la venuta di Gesù, la salvezza dell’umanità. E’ grande, è santo, è benefattore chi porta Gesù, chi dona il Vangelo, chi riporta alla vita di chiesa. I bambini, i ragazzi, i giovani rifioriranno solo dalla pratica della Confessione e dell’Eucaristia. Sì, c’è di andare contro corrente, il mondo che ci fa piangere, lamentare e scoraggiare, non crede più a niente. Invece nella storia appare che nei momenti bui del mondo sono fioriti uomini e donne pieni di Dio, portatori di Gesù Salvatore, che hanno guidato il popolo alla vittoria sui mali, alla rinascita e alla speranza vera. Il rianimatore del popolo ebraico, oppresso dal potere dei romani e dal legalismo dei farisei, è stato Giovanni Battista. Così ieri e oggi, certi santi, da San Francesco, un vero laico, a San Giovanni Paolo II, sono stati i veri benefattori dell’umanità.

 

Fabriano! Raccogli questa eredità di Giovanni Battista, guida e trascinatore del popolo ebraico per farlo ritornare a sperare.

Fabriano! Dedica tutte le tue energie all’educazione cristiana della gioventù, a tirar su vocazioni nuove, splendenti e creative. 

Fabriano! Ritorna al primato della preghiera. Il teologo Jean Daniélou preparò il Concilio Vaticano II con il libro intitolato “La preghiera come problema politico”.

Fabriano! Ritorna alla radicalità del Vangelo e alla sorgente dei Sacramenti dell’Eucaristia e della Confessione, per far rifiorire la civiltà dell’amore e l’umanesimo cristiano e spirituale.

Fabriano! Hai bisogno di Dio e della sua Chiesa, che ti dona il suo amore.

Madonna del Buon Gesù, guida noi uomini e donne perché, sotto la protezione di tuo nipote San Giovanni Battista, possiamo imitarlo nel donare Gesù, che è vita nuova e creativa per tutti. 

San Giovanni Battista, nato per noi, per darci Gesù, ridona entusiasmo a tutti noi!

 

+ Giancarlo Vecerrica