Omelia del Vescovo nella festa del Corpus Domini Giovedì 30 maggio 2013, Parrocchia Misericordia

Il Corpus Domini è rendere pubblico il rapporto tra la Presenza di Gesù e la società, tra l’Incarnazione di Dio e la realtà umana. Il cristianesimo è questo rapporto stretto e coinvolgente tra Cristo e il mondo: anche se il mondo lo rifiuta o ignora o sostituisce, Cristo rimane il Signore della terra, il Salvatore.

Proprio per questo Gesù ci ha insegnato una sola preghiera, che esprime questo stretto rapporto tra Dio e noi: “Padre nostro che sei nei cieli … Dacci oggi il nostro pane quotidiano … e liberaci dal male”.

Abbiamo bisogno di Chi ci dona questo pane, sia quello materiale, per non morire, sia quello reale e spirituale che dà senso al vivere. Il bel Vangelo della moltiplicazione dei pani prefigura l’Eucaristia dell’ultima cena: ci dimostra la duplice necessità del pane quotidiano, quello materiale e quello eucaristico, “il pane degli angeli e il pane dei pellegrini”, come dice la stupenda sequenza di S. Tommaso.

Gesù, inviatoci dal Padre, interviene sulla nostra fragilità, facendoci invocare il Padre celeste per avere il pane quotidiano e nello stesso tempo compiere le opere di moltiplicazione dei pani. Gesù ogni giorno moltiplica il pane eucaristico e il pane materiale, per tutti.

Un aneddoto racconta: “chiesi agli uomini – dice Dio – di cosa non potessero fare a meno”. “Del pane”, risposero. “Ho deciso – dice Dio – mi farò pane”.

Amici, ecco l’Eucaristia di cui non possiamo fare a meno, anche per il pane materiale. Dice bene S. Tommaso d’Aquino: “l’Eucaristia è la più grande di tutte le meraviglie operate dal Cristo, il mirabile documento del suo immenso amore per gli uomini”.

Ecco, allora, alcune domande di verifica e di mobilitazione:
Cosa significa per noi l’Eucaristia? La risposta non può non essere che questa: ci fa vivere! All’assemblea dei vescovi della settimana scorsa ho citato questo testo di Don Giussani: “il grande problema del mondo di oggi non è più una teorizzazione interrogativa, ma una domanda esistenziale. Non: ‘chi ha ragione?’, ma: ‘come si fa a vivere?’”. I farisei del Vangelo, ed anche quelli di oggi, si preoccupano di chi ha ragione; la Chiesa, invece, ci aiuta a vivere, a mangiare il pane di cui abbiamo bisogno. Così si comprende ciò che ci ha detto Papa Francesco: “l’importante è Gesù e lasciarsi guidare da Lui”, lasciarsi sfamare da Lui.

La domanda decisiva di oggi è proprio questa: che cosa ci serve davvero per vivere? E, come la fede ci aiuta a riconoscerlo. La cantante Patti Smith, non cattolica, aveva cantato: “Gesù è morto per i peccati di qualcuno, ma non per i miei”. Poi ascoltando Papa Francesco si è avvicinata alla fede dicendo: “Papa Francesco mi ha ricordato Gesù, di cui ho bisogno”.

Che cosa ci chiede la domanda del Padre nostro: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”? Questo:

Ci chiede di mangiare il pane quotidiano, quello materiale e quello eucaristico, oggi, cioè tutti i giorni. I grandi educatori, come San Giovanni Bosco, educavano i ragazzi e i giovani alla comunione quotidiana. I sacerdoti celebrano l’Eucaristia tutti i giorni. Vi auguro di tendere alla comunione eucaristica quotidiana!

Ci chiede almeno la comunione alla domenica, cioè mangiare il pane di Dio per vivere e far vivere tutta la settimana. Alla domenica, nelle parrocchie, si dovrebbe fare l’appello, non quello scolastico, ma quello del cuore, per vedere chi manca della propria famiglia o degli amici, perché non muoiano di fame. Certo, prima della Comunione c’è la Confessione per la liberazione dal male. Vi auguro di essere tra quelli che non lasciano mai la messa domenicale! 

Ci chiede di coinvolgerci con Gesù che, come il Padre celeste, opera sempre per far vivere (cfr. Gv 5,17). Dei primi cristiani, che si trovavano insieme per la cena eucaristica, si dice che nessuno tra loro era bisognoso, perché tutto veniva messo in comunione (cfr. At 2,42-48). Il pane eucaristico ci mette in movimento verso la solidarietà, la fraternità e la creatività. Chi ha il pane di Dio deve darlo. Dare il pane eucaristico è anche dare sempre il pane materiale a tutti. La Chiesa continua ad offrire agli uomini l’Eucaristia, Gesù pane unico e vero che è il grande contributo alla vita sociale. Chi è sfamato da Dio non può non sfamare gli altri. Chi è in condizione di dare: non si nasconda, esca di più allo scoperto con le proprie donazioni, con il creare o inventare forme nuove di lavoro e di vita. L’Eucaristia è mettersi insieme per creare lavoro, cioè vita.

Il Vescovo vi esorta a ritornare alla preghiera del Padre nostro, a domandare, a mangiare e a dare il Pane eucaristico che sfama l’anima e dona il coraggio di dare anche il pane materiale a tutti. Chiudiamo questa sera l’anno pastorale per continuarlo ancora: l’Anno della Fede nella nostra Diocesi continuerà.

In questa estate vi chiedo di presentarvi per:

raccontare come questo pane eucaristico vi attrae, vi riempie e vi mobilita verso gli altri; 

presentarmi testimonianze belle che accadono tra noi;

offrirmi vocazioni nuove: ci sono i giovani che possono entrare in seminario per costruire e distribuire questo pane speciale. È commovente pensare che Dio ha veramente bisogno degli uomini, di me, di questi miei cari sacerdoti, di ragazzi e giovani che scelgono il sacerdozio. Ricordatevi, cari amici, se ci sono preti c’è l’Eucaristia; se c’è l’Eucaristia c’è la creazione del pane materiale, del lavoro e della fraternità.

Padre nostro, dacci oggi il nostro pane quotidiano; dacci oggi uomini e donne che desiderano sfamarsi del Tuo pane; dacci oggi uomini e donne che si donano a Te per sfamare tutti, per moltiplicare i pochi pani che abbiamo; dacci il pane come frutto del lavoro umano che tutti siamo chiamati a donare. Madonna di Buon Gesù! Suscita in tutti noi questo entusiasmo della fede che ci lega al pane eucaristico per sfamare tutti!

 

+ Giancarlo Vecerrica