3° Incontro “Mercoledì della Fede” 19 dicembre 2012

 

Il terzo incontro diocesano in occasione dell’Anno della Fede si è svolto in Cattedrale Basilica il 19 dicembre 2012. Ospite il professor don Ezio Prato, docente di Teologia Fondamentale presso la Facoltà Teologica di Milano. Nonostante le feste natalizie ormai vicine, San Venanzio era quasi gremita per l’occasione. Nel saluto introduttivo, il Vescovo di Fabriano-Matelica ha chiesto ai presenti di imparare a valorizzare anche il poco che si ottiene durante questo anno di grazia. Spiega Monsignor Vecerrica: “La Chiesa è il fenomeno storico il cui valore è la possibilità di raggiungere la certezza su Gesù. Offre la possibilità di incontrare Gesù oggi. Con Gesù la vita si rinnova e tutto diventa possibile. Come? Attraverso la Chiesa. Non preoccupatevi di cambiare la Chiesa, di volerla al vostro piacere. Ma affidatevi e fidatevi, amatela e godetela. Sono troppi i “censori” o i “salvatori della patria”, che vogliono che la Chiesa faccia come vogliono loro, senza tener conto che la Chiesa è di Cristo e non nostra, ed è affidata dallo Spirito Santo al Papa e al Vescovo. Allora cerchiamo la nostra conversione e non la pretesa che siano gli altri a cambiare.” Il tema della serata, infatti, è “Credo la Santa Chiesa Cattolica” e tutti, almeno una volta abbiamo provato a rifletterci sopra, non risparmiando critiche a volte poco costruttive. Don Ezio Prato ha esordito specificando cosa sta a cuore alla Chiesa: la santità del popolo di Dio che va incontro a Cristo. Essa è per qualcuno motivo di scandalo, eppure il Catechismo dice che la Chiesa porta Cristo. “Il primo lavoro del cristiano è capire perché oggi se ne parla molto per gli scandali che a volte accadono all’interno invece che per la credibilità che ha sempre avuto. Per altri è qualcosa da cui difendersi o da difendere”, spiega il teologo nel precisare che trattare un argomento così importante e complesso, con un linguaggio semplice, non è facile. La Chiesa, infatti, tiene insieme elementi diversi che sono all’apparenza contrastanti. Questo è il paradosso! “Mi si dice che è santa, ma è piena di peccatori, è immutabile eppure vediamo bruschi rinnovamenti. Il divino e l’umano, l’invisibile e visibile coesistono.” Non spetta a noi il compito di separare le cose e di dividere ciò che lo Spirito Santo, nel corso della storia ha modellato nella Chiesa. L’altro rischio a cui si va incontro è la prevalenza dello spiritualismo che pretende una chiesa perfetta dove tutto ciò che accade viene scambiato per compromesso. “Se si cerca solo lo spirituale, la Chiesa si perde”, puntualizza don Ezio che invita tutti ad “amare la Chiesa che c’è e che ci porta Cristo, invece che desiderare la Chiesa ideale che non c’è e che ci allontana dalla realtà.” Parole chiare che invitano tutti ad un esame di coscienza. Cristo è il centro della Chiesa e non sempre gli attribuiamo lo spazio che merita! Due sono gli strumenti che aiutano a comprendere la grandezza della Chiesa come madre dei cristiani: il Sacramento e la testimonianza. “La Chiesa è Sacramento, cioè è segno e strumento della presenza di Cristo e rende così presente qualcosa che non si potrebbe altrimenti contenere: la grandezza di Dio, Padre Buono e del suo Figlio, il Verbo incarnato. La Chiesa vive bene quando sa di non essere Gesù Cristo, ma il modo cui il Signore tocca ognuno di noi oggi.” Ecco, allora, la centralità dell’Eucaristia, della Comunione frequente, dell’adorazione eucaristica personale e comunitaria. Continua don Ezio: “La Chiesa vive della e per la testimonianza di Cristo. Oggi c’è chi rischia la vita per celebrare la Messa, come accade in Nigeria. Il martirio è un esempio: fa concretamente quello che noi vorremmo dire sempre a parole!” Poi spazio ad alcuni accorgimenti pratici per rendere la fede ancora più operosa. “L’incontro con Gesù non può essere solo l’incontro con un personaggio storico, perché Cristo è vivo e non è un ricordo del passato! Nei momenti di difficoltà cercare Cristo è cercare amore. Non può bastare qualche chiacchiera o pregiudizio a bloccare il nostro cammino di ricerca. Domandiamoci spesso che Chiesa cerchiamo.” Il pensiero alle parole dell’allora cardinale Ratzinger al Colosseo durante la Via Crucis del Venerdì Santo, ha fatto terminare l’incontro invitando tutti a pregare per la purificazione della Chiesa perché “ tante volte Cristo soffre nella sua Chiesa.”

Marco Antonini