Omelia di S.E. Mons. Giancarlo Vecerrica Mercoledì delle Ceneri

1- La vocazione della vita passa attraverso delle circostanze. Dio ci parla nelle circostanze. La Liturgia è la circostanza privilegiata in cui Dio ci chiama. Il Mercoledì delle Ceneri 2011 è la circostanza in cui c’è una chiamata, forte e chiara, sulla nostra vita.
“Eccomi, Signore! Sono davanti a Te per conoscere la via da seguire per raggiungere ciò che Tu vuoi da me”.
Questo dialogo tra Dio che ci chiama ed io che rispondo sia la novità di questa circostanza del 2011, la imposizione delle ceneri e l’inizio della Quaresima.


2- E’ Dio, Padre, che chiama noi suoi figli. La chiamata di Dio, attraverso il profeta Gioele (1lettura), è chiara: “Ritornate a me, con tutto il cuore!”
E’ una chiamata chiara: “Ritornate a me”. Vuol dire che ci siamo allontanati, che Dio non è più al centro del cuore e della nostra vita. Ci affezioniamo a tutto, seguiamo tutti, ci commuoviamo su tutto, ma Dio non è più il nostro centro affettivo, non è più una presenza, non è più punto di riferimento. Nel passato c’era un’espressione che ci richiamava continuamente: “Dio ti vede”.
Riportiamo Dio al centro del nostro cuore e della nostra vita! Il cuore nella Bibbia vuol dire tutta la persona, l’io. E l’io,  il cuore,  è esigenza di Dio: io sono Tu che mi fai essere!


3- Dio, attraverso il Profeta Gioele, continua così: “Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti”.
L’indicazione di Dio è quella di un “ritorno” reale, concreto, attraverso gesti precisi. I gesti della vocazione per ritornare a Dio in Quaresima sono:
1° il cuore dato a Dio, la preghiera che diventa sentita e prolungata. In famiglia, ogni sera, ci siano cinque minuti di preghiera insieme, di lettura di una pagina  del Vangelo;
2° il digiuno è impegnare tutta la nostra persona per aprirsi alla chiamata di Dio. E’ faticoso, ma anche bello rinunciare a qualcosa per Qualcuno, per Gesù, e per donarlo agli altri. Ognuno decida a che cosa rinuncia in questi 40 giorni, per donare qualcosa di più alla Chiesa e ai poveri.
3° la condivisione della vita degli altri. Come Chiesa abbiamo l’istituzione della Caritas: andiamo a fare volontariato; portiamo qualcosa; alla Domenica, riempiamo il Cesto della Carità; portiamo una busta alla Caritas o al Parroco, per i bisognosi.
4° Nel Vangelo Gesù ci indica il modo di rispondere a Dio, il metodo nello svolgere la preghiera, il digiuno, la carità. Ed è questo il modo: fare tutto davanti a Dio, che ci vede: “ che ti veda il Padre tuo!”, Gesù lo ripete per tre volte. Fare tutto per amore di Dio: “Dio, Tu sei tutto per me, Tu mi chiami a una vita buona, evangelica, ti offro la mia preghiera, il digiuno, l’elemosina”.


Questa Quaresima che cade in un tempo turbolento nel mondo, che ci tocca in momenti, forse, difficili sia a livello personale, che familiare, che economico, ci apra l’azzurro del cielo. Facciamoci vedere dal Padre Celeste. Lasciamoci guardare, chiamare, e rispondiamoGli.


Che queste ceneri che verranno poste sulla nostra testa siano il segno che noi contiamo poco, che siamo peccatori, ma che con Gesù tutto risplende, si può risorgere. Ricevendo le sacre ceneri diamo a Gesù la nostra povertà e il nostro desiderio di rispondere alla Sua chiamata. “A che cosa mi chiami, o Gesù? Ecco, sono a fare la tua volontà, a seguirti, mi faccio vedere da Te e mi metto al Tuo servizio con dedizione totale. Come Maria, la Madre del Buon Gesù, alla quale ci siamo consacrati”.


La Pasqua 2011 che ci attende è promettente, c’è la ripresa per ognuno di noi, a condizione che ci prepariamo fortemente, energicamente, decisamente, e con gioia, e insieme a Maria, nostra Madre.
Eccomi, Signore! Eccomi! Vengo da Te, per portare avanti “l’avventura gioiosa ed esaltante del discepolo” (Benedetto XVI, nel Messaggio per la Quaresima).


                                                                        + Giancarlo Vecerrica