Lettera Diocesana Marzo 2011

 Carissimi  sacerdoti e laici!
1. Il cammino verso il Congresso Eucaristico Nazionale (3-11 settembre ad Ancona – 7 settembre a  Fabriano) ci coinvolge sempre più. Solo chi ha chiuso il suo cuore rimane lontano, e per questo ci preoccupa.
Ma chi è vero, sincero e aperto si accorge che è chiamato. Il Congresso Eucaristico è l’occasione di una vocazione. Gesù ci interpella attraverso delle circostanze. Siamo chiamati ad ascoltare e accogliere, ed anche chiamati a dare risposte.
Noi sacerdoti e diaconi, abbiamo svolto, guidati da P. Ferdinando Campana, tre Ritiri Spirituali interessantissimi, con la proposta di vivere “l’Eucaristia e condivisione” verso Dio, verso il presbiterio, verso il popolo affidatoci.
Voi laici siete stati coinvolti soprattutto con la Meditazione del Card. Carlo Caffarra nel mese di gennaio. È stata una riflessione che non è rimasta nel passato, ma ci ha presi totalmente così che molti hanno richiesto il testo, che è stato pubblicato dal nostro Settimanale L’Azione.
Inoltre, abbiamo svolto in questi mesi il Corso di Formazione per sacerdoti e laici, con don Giovanni Frausini, sul “Ministero ordinato e presidenza”: chi è stato continuativo nella partecipazione ha potuto comprendere l’importanza di questo corso.


2. Tutti gesti carichi di una vocazione. Il Congresso Eucaristico è vocazione.
La vocazione a “stare con Gesù per poter stare con gli altri” (Benedetto XVI ai sacerdoti). Più è forte, grande e ampia la relazione con Gesù, presente nell’Eucaristia, più portiamo vita, calore ed energia: “chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potere fare nulla” (Gv 15,6). Siamo chiamati a “stare” con Gesù se vogliamo fare qualcosa di utile, altrimenti è solo pastorale attivistica, sterile cioè. Quante ore al giorno passiamo a “stare” con Gesù nell’Eucaristia?
La nostra è vocazione eucaristica, siamo chiamati a stare con Gesù. Allora sapremo stare con gli altri, evitando tutte le tentazioni.
Carissimi, più preghiera e più delicatezza nello stare con gli altri, soprattutto con i giovani. Nessuno si lasci andare. Ognuno sia vigile nel modo di pregare e di trattare gli altri.
Vi attendo per colloqui veri e sinceri
. E vi ringrazio immensamente per la bella e partecipata celebrazione del mio ottavo anno dell’Ordinazione Episcopale, nella Cattedrale il 22 febbraio scorso; è stato un grande segno di unità della nostra Chiesa particolare e di vera affezione al Papa e al Vescovo.
Prego per ognuno di voi e vi benedico.
                                        
                                                      + Giancarlo Vecerrica