Lettera Diocesana Aprile 2015

Carissimi Sacerdoti e laici!
Innanzitutto ringrazio Dio per il dono che Papa Francesco ci ha fatto con l’Anno Santo Straordinario sul tema della Misericordia. Promettiamo di metterci tutto il nostro cuore con l’impegno personale e pastorale.

Ed ora passo alla riflessione per questo mese:

1. Vi presento la bellezza della vocazione! 

La quarta domenica di Pasqua, 26 aprile 2015, è la Giornata per le Vocazioni. Quanto desidero che ogni parrocchia e ogni gruppo ecclesiale prepari questa Giornata in una maniera “esplosiva”, per vivere questo tema della vocazione in modo vero, sentito e attraente.

Pensate che sorpresa è diventare degli “scopritori” della vocazione che Dio dà a un ragazzo o a un giovane e che giace nascosta, accantonata e non riconosciuta!  

Che ogni sacerdote e ogni fedele si senta chiamato a dare voce a Dio per i ragazzi e i giovani: si senta chiamato a proporre ed accompagnare una vocazione di consacrazione. Non datevi pace finché non riuscite a vivere questa missione vocazionale.

La vocazione è la ricerca di una risposta alle esigenze del cuore, che assicura una corrispondenza alle esigenze di questa vita: “pur vivendo nella carne, vivo nella fede” (cfr. Gal 2,20). Il cuore dei ragazzi e dei giovani aspetta solo questa risposta corrispondente al desiderio di felicità.

La vocazione è la chiamata che Dio fa all’amicizia suprema con Sé: “Non vi chiamo più servi, io vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che io sono ve l’ho detto” (cfr. Gv 15,15). Che emozione sentirsi dire così!

 

2. I mezzi per questa missione vocazionale sono: 

• La preghiera, vera e piena di domanda: “è giunto il momento, ed è questo in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è Spirito e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità” (Cfr. Gv 4,23-24). Pregare per le nuove vocazioni è la domanda più importante per ottenerle.

• La direzione spirituale: la proposta vocazionale deve essere fatta in modo serio e coinvolgente. Non fare le “battute”, ma “perdere” tempo per questo spazio vocazionale, che è il più delicato e il più esaltante. 

 Incontri biblici o di catechesi o omelie sul tema specifico della vocazione, in quanto è un aspetto poco approfondito.

 

3. La vocazione da proporre è quella al sacerdozio ed anche alla vita consacrata nel Monastero o nei vari carismi di consacrazione. È importante, è necessario ed è bello avere dei seminaristi in diocesi, in parrocchia, nel gruppo ecclesiale! Ma è ugualmente importante, necessario e bello avere anche altre forme vocazionali: la ricchezza dei carismi è un dono dello Spirito per la nostra Diocesi. 

 

Questo è l’anno della vita consacrata: che ci sia sempre questa attenzione verso i religiosi e le religiose; non cadete nella scandalosa posizione, che è peccato, di avere invidia o fastidio verso i religiosi e le religiose. Sono un dono preziosissimo per la Chiesa e siamo chiamati a valorizzarli, incontrarli, sostenerli con ammirevole libertà.
Cari amici, sacerdoti e laici, che questa lettera sia presa come uno “scossone”: diamo segni di cambiamento! Usciamo dalle nostre chiusure! Apriamoci all’azione dello Spirito!

La Madonna del Buon Gesù ci ottenga una vera “Chiesa in uscita”!

Vi auguro grande continuità della Pasqua che trova un suo compimento nella Giornata per le vocazioni del 26 aprile e attendo la presentazione di qualche nuova vocazione.

 

                                                                                              + Giancarlo Vecerrica