Lettera Diocesana Novembre 2014

Carissimi,
che cosa vuol dire per noi sacerdoti e per voi laici impegnati ciò che accade oggi nella Chiesa?

1-Il Sinodo dei Vescovi attorno al Papa sul tema della famiglia ci interpella. Papa Francesco, fin dall’apertura del Sinodo, ci ha precisato alcune cose importanti da tenere presenti. Soprattutto ci ha chiesto di imparare lo stile sinodale o comunionale (cfr. Avvenire e Osservatore Romano). 

2-Per la nostra Diocesi: il Sinodo ci aiuta a rendere sempre più una vera “rivoluzione” la Pastorale familiare-giovanile-vocazionale, che non riguarda solo chi dirige questi uffici, ma riguarda direttamente tutti noi. Ogni comunità parrocchiale o di gruppo ecclesiale non può non sentire questo desiderio di annunciare Gesù alla famiglie e perciò ai giovani. La passione per la pastorale familiare, che deve avere ogni pastore, è innanzitutto: ascolto, accoglienza e accompagnamento. La passione per la pastorale giovanile-vocazionale è l’anima di ogni pastore: la famiglia è per educare i ragazzi e i giovani; la comunità cristiana è dedizione alla trasmissione della fede alle nuove generazioni.
Se c’è un sacerdote o un laico che non sente fortemente questa passione per le famiglie e per i ragazzi e i giovani si interroghi sulla sua vocazione, si faccia aiutare, si coinvolga con chi si impegna in questo campo; inoltre, si apra a chi ha responsabilità diocesane e si faccia aiutare: nessuno sia rassegnato! Caritas Christi urget nos! Che le famiglie e i giovani siano riportati ad essere protagonisti nella Chiesa. Nella visita pastorale alle zone verificheremo questa appassionata dedizione alla pastorale familiare e giovanile. Siamo chiamati a spendere bene la vita, secondo la vocazione che ci è data:  «Poiché chi vorrà salvare la propria vita la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia la salverà. Che vantaggio può avere un uomo a guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso? Se qualcuno si vergognerà di me e delle mie parole, il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui quando ritornerà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi» (Lc 9,23-26).

3-La formazione di noi sacerdoti. Questo è il tema dell’Assemblea Straordinaria della CEI ad Assisi (10/13 novembre). Questa è stata sempre la mia prima preoccupazione. Questa preoccupazione si svolge nella nostra Diocesi con la cura della vita di comunità dei giovani preti, con la guida dei ritiri spirituali mensili, con la novità degli esercizi spirituali insieme, con il ritrovarsi insieme nelle nostre due Case del Clero di Fabriano e Matelica e infine con il confronto sempre possibile tra il vescovo e i sacerdoti. Ed ora la novità delle Zone Pastorali ha come punto di partenza la comunione tra i sacerdoti di una stessa zona.
Sono molto soddisfatto del primo ritiro di clero del 9 ottobre, guidato da don Tonino Lasconi, insieme ai sacerdoti della sua zona pastorale: la ricchezza degli interventi di quella mattinata ora viene offerta a tutti, per tendere a dare continuità a ciò che è stato proposto.
Sono molto contento per la crescita della comunione tra noi, Vescovo e Sacerdoti, che si è espressa sia nella mia breve malattia e sia soprattutto nel corso degli esercizi spirituali vissuti a Perugia a fine ottobre. Abbiamo un presbiterio veramente bello, sempre da perfezionare. Mi auguro che questa passione per i sacerdoti e per i seminaristi, in me e in voi, sia sempre più viva.
Cari laici, anche voi dedicatevi alla cura della vita di comunione di noi preti e alla scoperta e all’accompagnamento di nuovi seminaristi.

Vi affido ogni  giorno alla Madonna, vi sono sempre più grato e vi abbraccio.

                                                                                                                               + Giancarlo Vecerrica