Lettera Diocesana Settembre 2013

Carissimi,
mentre la cronaca mass-mediatica parla troppo diffusamente dei “fattacci” della vita, noi vogliamo rilevare i “fatti luminosi” che pur ci sono: dalla pubblicazione dell’enciclica “Lumen Fidei”, che raccomando di leggere, al magistero di Papa Francesco, soprattutto nella Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro. Poi, altri fatti: l’Anno della Fede che stiamo vivendo e la preparazione al Convegno Ecclesiale Marchigiano, che avrà luogo il 22-24 Novembre prossimi, infine la luminosità della nostra Chiesa diocesana, che sta per vivere la novena e la festa della Madonna del Buon Gesù e del Patrono S. Adriano, e la gioia di avere alcune ordinazioni e l’ingresso di nuovi seminaristi.

Questi “fatti luminosi” ci provocano ad una radicale conversione: siamo chiamati a portare questa luce nuova a tutti (cfr. Lumen Fidei n. 37) secondo la logica propria della Chiesa che è quella missionaria. Aiutiamoci e sproniamoci, preghiamoci. Umilmente e decisamente seguiamo il Vescovo che cerca di seguire Papa Francesco. Lasciamo cadere nel vuoto i ragionamenti, le lamentele, le critiche, le chiacchiere. Spalanchiamoci a Gesù e alla Chiesa, presentandoci per offrire il proprio servizio, la propria vocazione. Presentiamo la nostra offerta, per la Caritas e per le opere della Chiesa, fino a dare tutta la vita per servire il Signore nella sua Chiesa. Siamo poveri, ma nella storia della Chiesa sono stati sempre i poveri ad essere i più generosi: più diamo, più riceviamo (cfr. At 20,35).

Impariamo dai nostri giovani, che hanno partecipato alla GMG di Rio, con grande sacrificio e con tanta gioia: sono stati meravigliosi nel seguire le catechesi e i gesti unitari con il Papa. Così anche alcuni nostri giovani hanno partecipato al Campo Missionario per seguire l’evento di Rio. E, proprio Papa Francesco ha stimolato i giovani ad entrare nella “rivoluzione della fede”, che è la “rivoluzione della tenerezza”. Aiutiamo i nostri giovani a dare continuità a questa esperienza straordinaria della GMG. Il Papa ha detto che noi pastori siamo chiamati ad “ascoltare i giovani, ad accompagnarli e a dare loro i mezzi per esprimersi”. Chiediamoci come rendere la nostra Pastorale Giovanile una vera “ossessione” (parola del Papa) nelle parrocchie e in tutta la diocesi.

Carissimi sacerdoti! Il peccato più deleterio tra noi è la gelosia o invidia, che ci rende incapaci di imparare dagli altri, di godere del bene degli altri e di valorizzare il positivo negli altri: “temo infatti che, venendo, non vi trovi come desidero e che a mia volta venga trovato da voi quale non mi desiderate; che per caso non vi siano contese, invidie, animosità, dissensi, maldicenze, insinuazioni, superbie, disordini …” (2Cor 12,20). Come vi vorrei tutti valorizzatori del positivo: siamo umili! siamo umili! siamo umili e obbedienti! 

Come vi vorrei più creativi nel trasmettere la fede e nell’accogliere le persone bisognose!

Grazie cari amici per come così sarete e vi benedico di cuore.

 

+ Giancarlo Vecerrica