Lettera Diocesana Giugno 2012

 

Carissimi,

1. Gli eventi, che il Signore fa accadere tra noi, sono segni di vocazione. La vocazione è nella circostanza! Gli eventi di questo passaggio da maggio a giugno sono: l’incontro delle famiglie con il Papa a Milano (30 maggio – 3 giugno), i pellegrinaggi diocesani e il pellegrinaggio Macerata-Loreto (9 giugno), il Corpus Domini diocesano (giovedì 7 giugno), la chiusura dell’anno vocazionale con un Messaggio a tutti, la sfida delle arti per i giovani (10 giugno).

 

2. La vocazione è Dio che, attraverso le circostanze, ti chiama e ti dà una missione. Dentro questi eventi, chi ha definito la sua vocazione ri-sente la chiamata di Dio e rende più viva la sua responsabilità vocazionale. Proprio perché la vocazione non è un oggetto, ma una “chiamata”, si rinnova continuamente. Come vescovo, tra voi, la mia vocazione ogni giorno mi diventa più vibrante e più coinvolgente. Per chi è ancora alla ricerca, gli eventi sono la circostanza per sentire in maniera più chiara la chiamata di Dio. Tutti, i vocati e coloro che sono alla ricerca, siamo chiamati a “lavorare” sulla nostra vocazione.

 

3. Questo fatto, che Dio chiama continuamente, ci interessa tutti. Come? Cosa dobbiamo fare?

partecipare attivamente alle circostanze che la Chiesa ci offre e viverle intensamente, esprimendo con tutta la nostra persona la posizione umanamente più intelligente di fronte a Dio, come ha fatto il giovane Samuele: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta”(1 Sam 3,10); come ha fatto Maria di Nazareth: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”(Lc 1,38);

purificare ogni volta la propria vocazione definita, eliminando ogni trascuratezza del proprio coinvolgimento con Dio e con i fratelli. È lì, in quella circostanza data, che Dio ti aspetta, ti interroga, ti riprende, ti dona entusiasmo;

accompagnare la ricerca della vocazione dei ragazzi e dei giovani. Accompagnarli con la preghiera personale e pubblica (ad esempio, promuovere le ore di adorazione eucaristica per le vocazioni), con la direzione spirituale e con la proposta vocazionale aperta; 

impegnarsi in quella iniziativa diocesana del Messaggio del vescovo rivolto alla vocazione di tutti, aiutando le persone a rispondere e a scrivere.

 

4. Cari sacerdoti e amici tutti, questo nostro tema è veramente la “pro-vocazione” utile, importante, coinvolgente e affascinante.
Attendo la vostra risposta personale, che si esprime nella testimonianza nel vivere la propria vocazione in maniera “purissima” e nel colloquio periodico, cioè frequente, con il vescovo per il confronto e la correzione.
Attendo la vostra presentazione di vocazioni nuove.

Vi accompagno con la mia preghiera quotidiana per ognuno di voi e con la mia benedizione.

 

    + Giancarlo Vecerrica